HIGHLIGHT ASC NEWS 12/07/2017 Paese Poesia luglio 2017 - Belvedere Ostrense
Il maestro Carlo Iacomucci, recentemente, ha partecipato, in qualità di ospite, alla decima edizione del premio di poesia dedicato a "Biagino Casci" a Belvedere Ostrense, per aver illustrato, con una sua opera, la copertina del librocatalogo dove sono riportate le poesie dei premiati, l'invito cartaceo e il manifesto.
Per l'occasione, l’artista ha donato due sue opere incise, che sono state consegnate, come premio, ai finalisti del concorso. In segno di riconoscenza, sono state dedicate all’'artista Iacomucci sei pagine all'interno del librocatalogo "PaesePoesia 2017", contestualmente ad un breve testo critico della dott.ssa Patrizia Minnozzi (laureata in giurisprudenza, vive a Macerata. Ama l'arte, la fotografia,e la tecnologia).
L'incisore Carlo Iacomucci nasce nel 1949 a Urbino, città in cui, con serietà e costanza, ha potuto avvicinarsi, per gradi e per avvio naturale, alla grande tradizione della scuola urbinate, che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale, riceve la prima formazione artistica presso l’Istituto Statale d’'Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma, dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’'incisione e, in modo particolare, per l’'acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’'Incisione Calcografica che si tiene sempre ad Urbino.
La necessità di approfondire, lo stimola poi a frequentare, per soli due anni, la sezione di pittura dell’'Accademia di Belle Arti della stessa città. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica, che prosegue fino al 2008: insegna Discipline Pittoriche all’'Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’'Istituto Statale d’'Arte di Macerata, dove vive ed opera. Dal 1972 ha partecipato a numerose collettive e personali sia in Italia che all'estero, realizzando anche edizioni d'arte con acqueforti.
Immagine: Carlo iacomucci - Il giglio di San Giuseppe
22/12/2016 CIBO CARTE e ARTE - Mostra di Artisti Contemporanei dalla collezione di ASC Arte Sacra Contemporanea
Domenica 8 gennaio 2017
Ristorante Il Clandestino
Via Rosmini 5
Stresa VB - Italia
Nella splendida cornice del Verbano, presso il rinomato Ristorante di pesce “Il Clandestino” dello Chef Franco Marasco, avrà luogo l’evento “CIBO CARTE e ARTE” che comprende, una mostra di opere d’arte di Artisti Contemporanei Italiani ed Internazionali della Collezione ASC Arte Sacra Contemporanea, un pranzo esclusivo a base di pesce ed il Torneo di Burraco del Lago Maggiore. In mostra opere di giovani artisti e di artisti affermati: Ilaria Forlini, Nicola Liberatore, William Xerra, Antonio Spanedda, Gabriele Di Maulo, Nina Paley, Alberto Gianfreda, Giovanni Morgese, Silvia Venuti, Federico Cozzucoli, Stefano Pizzi, Bios Vincent, Vieri Parenti, Tarshito, Debora Fella, Florine Offergelt, Enrico Del Rosso e Mauro De Carli, oltre ad un’opera grafica di Picasso. A scopo divulgativo, è disponibile una brochure dell'evento contenente tutte le informazioni sulle opere e sugli artisti e che verrà distribuita al pubblico che interverrà all’evento, per far conoscere il mondo dell’arte contemporanea e tema sacro e non
www.associazioneculturalecreati
va.it/processed/20161212-124957-KTIGR-NAS.pdf. L’evento si aprirà con l’inaugurazione della Mostra d’Arte e la visita guidata alle opere in esposizione, a cui seguirà il pranzo, il torneo di Burraco del Lago Maggiore ad invito riservato ai soci di ACC e la premiazione finale. Tra le opere esposte 4 verranno selezionate e assegnate, durante la premiazione, ai vincitori del Torneo. Le opere resteranno in visione al pubblico fino a lunedì 16 gennaio 2017 con orario ore 10,00-12,00 presso il Ristorante Il Clandestino di Stresa. Partner dell’iniziativa: Dal Negro, Luigi Francoli Grappe, Torraccia Del Piantavigna, Bottega della Cornice, Il Clandestino Ristorante di pesce.
Per informazioni:
info@associazioneculturalecreativa.it
25/10/2016 Un'esposizione dei maestri e dei migliori allievi dell'Accademia di Brera all'University of Art and Design di Joshibi, Tokio
Tra il 3 e il 18 di novembre p.v. nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario delle Relazioni tra il Giappone e l’Italia una delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera composta dal Direttore prof. Franco Marrocco, dal Responsabile per le Relazioni Esterne prof. Stefano Pizzi e da due allievi della Scuola di Pittura, Francesca Vitali e Simone Parise, si recherà a Tokio presso l’University of Art and Design.
La missione, organizzata dai proff. Stefano Pizzi e Tetsuro Shimizu prevede i seguenti principali appuntamenti:
- L’inaugurazione dell’esposizione “Opere dei Maestri di Brera e dei loro migliori allievi”:
- Franco MARROCCO
- Italo BRESSAN – Barbara Canali
- Roberto CASIRAGHI – Flavia Albu
- Giorgio CATTANI – Maria Castagna
- Italo CHIODI – Alice Fiorelli
- Marco CINGOLANI – Pietro Andrico
- Angelo Antonio FALMI – Gabriele Quarta
- Ignazio GADALETA – Saeed Naderi
- Renato GALBUSERA – Francesca Vitali Boldini
- Omar GALLIANI – Carolina Corno
- Gaetano GRILLO – Wang Hao
- Giordano MONTORSI – Lara Ilaria Braconi
- Stefano PIZZI – Simone Parise
- Simona UBERTO – Erika Costa
- Dany VESCOVI – Letizia Prestipino
- La partecipazione ai work-shop di produzione tradizionale giapponese della carta e dei pigmenti.
- La tenuta di conferenze sull’Alta Formazione Artistica in Italia e a Brera a cura del Direttore prof. Marrocco e del prof. Pizzi.
- La tenuta di una conferenza sulla propria ricerca e di un workshop del prof. Pizzi, coadiuvato dagli allievi Parise e Vitali ed alcuni allievi di Pittura di Joshibi, nell’ambito del quale realizzerà un’opera che verrà donata alla quadreria dell’Università.
Nel mese di gennaio del 2017 una delegazione dell’University of Art and Design di Joshibi sarà ospite dell’Accademia di Brera con un analogo programma.
L’Accademia di Belle Arti di Brera e l’University of Art and Design di Joshibi hanno firmato nel corso del 2016 un accordo bilaterale che prevede, oltre agli scambi culturali, la possibilità per gli studenti di entrambi gli atenei di frequentare i corsi dell’istituzione partner.
13/09/2016 La chiesa di Santa Croce in Padova Presentazione della guida
Dopo alcuni anni dalla pubblicazione della guida del Torresino, esce il secondo numero della collana I luoghi dell'arte e della fede, dedicato alla chiesa di Santa Croce in Padova.
La chiesa di Santa Croce in Padova
a cura del Museo Diocesano di Padova
testi di Patrizia Dal Zotto
La guida sarà presentata al pubblico giovedì 15 settembre, ore 21.00, presso la Sala del Redentore in Corso Vittorio Emanuele II, 174, in occasione della Festa della Comunità della parrocchia di Santa Croce.
Interverranno
Andrea Nante
Carlo Cavalli
Patrizia Dal Zotto
L'ingresso è libero.
Il Museo è aperto con in seguenti orari:
da giovedì a sabato 15.00-18.00
domenica 10.30-13.00; 15.00-18.00
14/06/2016 IOTIAMO Capsula del Tempo di Antonio Spanedda
Il progetto artistico IOTIAMO dell'artista novarese Antonio Spanedda si arricchisce della CAPSULA DEL TEMPO concepita come un’opera d’arte per viaggiare nel futuro. In questa declinazione tecnologica e creativa del progetto d'arte contemporanea IOTIAMO i giovani sono inventori del proprio futuro, attori protagonisti, futuri spettatori e portatori di emozioni positive per cambiare il mondo.
E’ già stato provato che i viaggi nel futuro sono potenzialmente possibili. Le basi concettuali dei viaggi nel tempo affondano le proprie radici nella teoria, ben verificata, della Relatività Generale di Einstein, di cui a breve ricorre il centenario. Un filo conduttore che unisce lo studio di un possibile viaggio nel tempo nel macrocosmo e microcosmo sono proprio le CTC, ovvero quei percorsi temporali chiusi che connettono il passato e il futuro in modo circolare, consentendo una violazione della cronologia, ma pur preservando il principio di causalità.
Per Spanedda IOTIAMO Capsula del Tempo è un esperimento artistico, e riguarda un tipo di viaggio nel tempo molto diverso da quello previsto dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica. In questo progetto possono partecipare tutti coloro che desiderano viaggiare nel futuro attraverso un'opera d'arte, diventando attori protagonisti oltre che futuri spettatori. A differenza delle capsule del tempo che solitamente sono sotterrate, IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo è un'opera visiva, da esporre nella scuola, in un'abitazione, in un museo.
Il primo "viaggio nel tempo" è stato fatto con i bambini della Scuola Primaria dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Novara il 20 novembre 2015. I bambini hanno partecipato con entusiasmo al primo Happening della Capsula del Tempo, ed hanno registrato i loro video messaggi per il futuro.
Grazie a questo progetto l'artista ha incontrato molti giovani ed ha scoperto che moltissimi di loro credono ancora nell’amore, nell’amore per la vita, per i genitori, per gli amici. Sono più attenti alle persone, alle diversità, all’ambiente ed essendo capaci di inventare nuovi linguaggi, sono molto creativi.
Essi sono la prima generazione globale, con valori e modi di pensare convergenti, e per questo motivo hanno bisogno di un riconoscimento sociale.
"IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo" con una cerimonia ufficiale il 21 maggio 2016 è stata consegnata all'Istituto Maria Ausiliatrice di Novara che avrà il compito di custodirla fino a quando verrà riaperta il 24 ottobre 2045.
La capsula è stata registrata al Collegio Oglethorpe The International Time Capsule Society ad Atlanta U.S.A.
Al fine di raccogliere fondi per portare questo progetto ad altri bambini in altre scuole italiane è stato attivato un crowdfunding su www.eppela.com. Per ogni donazione sono previste delle ricompense.
Saper ascoltare e valorizzare il mondo giovanile è un dovere primario di tutta la società.
24/03/2016 L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore
Giovedì 31 marzo alle ore 18 alla Biblioteca Ambrosiana (Piazza Pio XI, 2 Sala delle Accademie) verrà presentato il volume L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore (Skira editore). Il bellissimo libro è il risultato delle recenti ricerche rivolte alla rivalutazione dell’attività di Giannino Castiglioni (Milano 1884 – Lierna 1971), uno tra i più importanti pittori, incisori e scultori del Novecento italiano. L’opera, curata da Eugenio Guglielmi, attraverso testimonianze dirette e studi monografici di giovani e accreditati studiosi, nonché inediti materiali d’archivio, mette in evidenza la formazione dell’artista e il suo rapporto con l’ambiente milanese nel clima culturale a cavallo tra il tardo simbolismo ottocentesco e il nascente Liberty. Particolare attenzione viene data alla formazione di Castiglioni presso l’Accademia di Brera e alle opere che lo resero celebre, tra cui ricordiamo quelle presenti al Cimitero Monumentale, i Sacrari dedicati ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e la Porta del Duomo di Milano. Un capitolo riguarda, infine, lo studio dei 350 gessi conservati presso il Comune di Lierna, dono degli eredi, nell’ottica della creazione di una Gipsoteca da inserire nei percorsi provinciali e regionali lombardi.
INGRESSO LIBERO [ download allegato ]
24/03/2016 PASQUA E PASQUETTA APERTI TUTTI I GRANDI MUSEI STATALI
In occasione delle prossime festività di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo i musei, le aree archeologiche e i luoghi della cultura statali resteranno aperti. Domenica 27 e lunedì 28 marzo i grandi musei statali rimarranno aperti, rispettando il normale piano tariffario. Una apertura straordinaria in tutta Italia dagli Scavi di Pompei alla Pinacoteca Brera, dal Castello di Miramare di Trieste al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, da Paestum agli Uffizi, dal Foro Romano e Palatino al Cenacolo Vinciano, dalla Reggia di Caserta al Colosseo, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma ai Musei Reali di Torino, dal Museo d’Arte Orientale di Venezia a Castel Sant’Angelo, dal Museo Egizio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Per informazioni:
http://www.beniculturali.it/
mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti
/MibacUnif/
Comunicati/visualizza_
asset.html_1151786380.html
27/02/2016 La Misericordia Spettacolo teatrale di e con Lucilla Giagnoni
Lunedì 29 Febbraio 2016, h 21:00
Chiesa di San Graziano
Arona (NO), Italia
"Beati i Misericordiosi, perché riceveranno Misericordia"
A partire dalla Misericordia come virtù della reciprocità, l'interpretazione di Lucilla Gianoni ci guiderà in un percorso antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile. La rappresentazione dell'incontro tra fede e dimensione civica nella vita di comunità prende forma sullo sfondo del Duomo e del Palazzo della Ragione, luogo d'intreccio tra l'autorità religiosa e il potere civile, per celebrare un valore condiviso, quello di Misericordia appunto, le cui radici affondano nella storia antica. A cura di: Vicariato dell’Aronese; Parrocchia di Arona; Associazione Partecipazione e Solidarietà.
25/02/2016 L’ENERGIA DEL FEMMINILE NEL BUDDHISMO TIBETANO
SABATO 5 MARZO 2016 - dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 16
CELSO - ISTITUTO DI STUDI ORIENTALI
Dipartimento Studi Asiatici
Archivio Arti Contemporanee
BSA Biblioteca di Studi Asiatici
Galleria Mazzini 7 – 16121 Genova - Italy
Il seminario "L'Energia del Femminile nel Buddhismo Tibetano" che si terrà sabato 5 marzo nelle fasce orarie 11-13 e 14-16, verterà sui temi Le forme del divino femminile, Le divinità ‘naturate di spazio’, Archetipo femminile e materno e Donne di illuminazione, e sarà a cura della Prof.ssa Carla Gianotti, tibetologa, docente di lingua e cultura tibetana, autrice di numerose pubblicazioni tra cui: "Donne di illuminazione: Dakini e demonesse”, Madri divine e maestre di Dharma" (Ubaldini), “La vita di Milarepa” (UTET), prima versione italiana della vita di Milarepa condotta sull’originale tibetano, “Il Grande Sigillo: la conoscenza originaria di Maha Mudra” (Mimesis), “Cenerentola nel paese delle nevi” (Utet). Il Seminario e' ad iscrizione.
Per informazioni:
tel [+39] 010586556
info@celso.org
www.celso.org
25/02/2016 Symbols
4 – 26 marzo 2016
Genova Palazzo Ducale - Fondazione per la cultura
Sala Dogana
Piazza Matteotti, 9
Genova, Italia
Inaugurazione venerdì 4 marzo, ore 18
Orario: mar-dom ore 15-20 Ingresso libero
16 incisori hanno riletto in chiave contemporanea i simboli dei monumenti funerari presenti in alcuni cimiteri monumentali europei e 10 tra musicisti e danzatori ne hanno tratto coreografie. Dopo le residenze d’artista di Avilés e di Dundee realizzate all’interno del progetto Symbols, una mostra evocativa nata dalle suggestioni dell’arte funeraria.
Per informazioni:
palazzoducale@palazzoducale.
genova.it
www.palazzoducale.genova.it [ archivio NEWS ]
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> APPROFONDIMENTI
30/08/2012 L'UOMO, DA DIONISO A CRISTO
Mostra in itinere di scultura di Paolo Menon
Basilica di S. Nicolò - Lecco
Quadreria Bovara-Reina - Malgrate (Lc)
1 - 23 settembre 2012
«Religione e scultura, interpretate in chiave antropologica da uno straordinario artista» (Agorà 3000), «...un artista speciale ed unico per la passione con cui indaga il tema legato al mito di Dioniso. Il risultato è emozionante, per l’originale competenza tecnica e per la forte valenza comunicativa» (Marta Mai). La mostra, assolutamente da non perdere - «una mostra imponente, una galoppata da Dioniso, uomo fatto dio, a Cristo, Dio fatto uomo» (Giorgio Falossi) -, è la personale di scultura di Paolo Menon dal titolo L’uomo, da Dioniso a Cristo, allestita sia a Malgrate nella splendida cornice della Quadreria Bovara-Reina (Salone espositivo in via San Dionigi 12) sia all'ingresso dellaBasilica Romana Minore di San Nicolò di Lecco. La mostra in itinere sarà aperta al pubblico quotidianamente (da lunedì a venerdì 14:30-19:30, sabato e domenica 09:30-12:00 e 14:30-19:30) dal 2 al 23 settembre 2012.
«La molteplicità delle epifanie e delle trasformazioni di Dioniso è ancora oggetto di studio tra gli storici delle religioni, come pure la sua irruenta penetrazione in popoli, culture e religioni diverse», scrive nel catalogo della prima esposizione di Roma-Vaticano il professor Gaspare Mura, docente di Ermeneutica filosofica presso la Pontificia Università Lateranense, professore emerito all’Urbaniana, presidente della fondazione Asus nonché «padre» dell’Ermeneutica veritativa. «Certa – aggiunge il prof. Mura – è la sua capacità di simboleggiare il grande mistero della vita e della morte, in cui sono coinvolti insieme la natura, l’uomo e lo stesso dio. E’ per questa sua ricca simbologia che i «Tirsi divini (dei)» (titolo della prima mostra di Menon sulla trilogia dionisiaca) in onore di Dioniso possono essere trasfigurati in allegoria di ciò che realmente si realizzerà nel mistero cristiano, che è mistero di morte e di risurrezione, di trasformazione dell’acqua in vino e del vino in sangue eucaristico, di trasfigurazione della natura tutta nell’icona del corpo del Risorto».
Le opere in mostra sono in bronzo, bronzo-oro, biscuit di porcellana, grès e terracotta patinata e materiali compositi in cui l’artista riprende il mito arcaico e pure attualissimo di Dioniso e della cultura edonistica del vino, soffermandosi sulla profondità spirituale della vita in relazione al vivere e morire.
La personale in itinere L’uomo, da Dioniso a Cristo, è giunta alla sua terza esposizione nazionale sotto l'egida dell'Union Mondiale des Enseignants Catholiques del Vaticano, del Palazzo del Vicariato Maffei-Marescotti di Roma/Vaticano, della Basilica Romana Minore San Nicolò di Lecco e del Museo della Permanente di Milano. Con il contributo della Presidenza del Consiglio della Regione Lombardia e della Provincia di Lecco, la duplice mostra di scultura di Paolo Menon ha ottenuto inoltre il patrocinio del Comune di Lecco, del Comune di Malgrate, del Comune di Perego, dell'Unione dei Comuni lombarda della Valletta, dell'Associazione Vera Brianza di Monticello Brianza e dell'Associazione culturale Pelagus di Perego che coordina per di più l'evento. Evento che si avvale anche dei patrocini morali dell'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria a Roma, dell'Accademia di Scienze Umane e Sociali di Roma, della Regione Veneto, oltre a quelli della Provincia di Verona, Comune di Verona, Diocesi di Verona, Parrocchia della Cattedrale di Verona, Biblioteca Capitolare Veronese, Museo Canonicale di Verona, Comune di Valdobbiadene, Associazione Altamarca di Valdobbiadene, Comune di Brescia, Comune di Monticelli Brusati, e Museo d'Arte contemporanea Remo Bianco in Franciacorta.
VERNISSAGE
Sabato 1 settembre 2012
ore 16:00 nella Quadreria Bovara-Reina di Malgrate
ore 18:00 nella Basilica Romana Minore San Nicolò di Lecco
RELATORI
Prof.ssa Beatrix Erika Klakowicz, filosofa e teologa, responsabile dell' «Union Mondiale des Enseignants Catholiques» (Forum des ONG della Segreteria di Stato del Vaticano) per la formazione spirituale e culturale degli insegnanti cattolici in tutto il mondo.
Dott. Giorgio Falossi, critico e storico dell'arte, fondatore della casa editrice «Il Quadrato» di Milano, autore di numerosissime pubblicazioni sul mondo dell'arte.
Seguono le presentazioni della terza esposizione d'arte pubblicate nel pamphlet:
LECCO E MALGRATE: DUE MOSTRE PARALLELE
E COMPLEMENTARI DI PAOLO MENON
di Carlo Spreafico
Consigliere Segretario Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia
Dioniso, figlio di Zeus, ucciso e rinato a nuova vita. Gesù, figlio di Dio, inchiodato su una croce, risorto e salito al cielo. Sono curiosi gli elementi che legano le due figure: mitologica la prima, reale e concreta la seconda. Non è dunque così strana la scelta di Paolo Menon di riunirle in un unico progetto creativo.
L’uomo, da Dioniso a Cristo affronta il tema della continuità tra cultura romana e cristianesimo, tra miti pagani e verità cristiane. L’autore intende così raccontare l’ingresso dal pagano al sacro di Cristo, uomo e Dio, che ha cambiato la storia del mondo.
Per un artista che fa del nettare di Bacco, per sua esplicita ammissione, la sua Musa ispiratrice, il vino che diventa il sangue di Cristo è un ulteriore forte elemento che evidenzia come siano molti gli aspetti che uniscono la cultura classica mediterranea, greca e romana, a quella cristiana. In questo caso, il mito di Dioniso e il mistero di Gesù.
Il Consiglio regionale è lieto di dare il proprio contributo a questa iniziativa, di sicuro valore artistico e culturale, che arricchisce il panorama delle proposte che, grazie al sostegno delle istituzioni, possono essere fruite dai cittadini lombardi. Sono certo che l’importante evento potrà rappresentare un’ulteriore occasione di promozione del territorio lecchese. Una realtà ricca di laboriosa curiosità come la terra lecchese è una sede significativa per ospitare una mostra che affronta il tema della rinascita ad una nuova vita, anche con il contributo di una Musa. L’iniziativa è ancor più preziosa in tempo di difficoltà come quello che stiamo vivendo, dove è faticosa la ricerca di spunti positivi di riflessione.
Ringrazio, anche a nome del Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti, tutti coloro che hanno reso possibile questo lavoro e in particolar modo l’autore.
UN PERCORSO ARTISTICO INCONSUETO,
AFFASCINANTE E DI GRANDE IMPATTO EMOTIVO
di Marco Benedetti
Assessore alla Cultura, Beni Culturali, Identità e Tradizioni della Provincia di Lecco
Siamo lieti di far conoscere al pubblico della provincia di Lecco le sculture di Paolo Menon, artista veneto, ma lombardo di adozione – originario di Villanova del Ghebbo, si è trasferito a Milano e in seguito a Perego in Brianza dove vive e lavora –, il cui nome è legato alla Permanente di Milano.
Con il proprio sostegno a L’uomo, da Dioniso a Cristo, iniziativa di pregio artistico, la Provincia di Lecco proponendo due mostre parallele e complementari, intende sottolineare il significato artistico sotteso ai due eventi valorizzando nel contempo sia lo spazio messo a disposizione dalla Parrocchia di San Nicolò nell’omonima Basilica di Lecco, sia lo spazio espositivo della Quadreria Bovara-Reinadi Malgrate. Un percorso dal «sacro al profano» nel quale l’artista dimostra una piena maturità artistica, rivelata in tutta la concretezza, sia tecnica sia espressiva.
L’evento offre al pubblico una serie cospicua di opere, alcune inedite, di questo interessante artista-scrittore ispirate ai temi cari all’autore: è nota la passione di Paolo Menon per il tema mitologico di Dioniso, sua musa ispiratrice.
Seguendo il tema di Dioniso, l’artista accosta alla paganità contemporanea delle sue sculture, altre di matrice sacra.
Come afferma Marta Mai, docente e critica d’arte, «Paolo Menon è un artista speciale ed unico per la passione con cui indaga il tema legato al mito di Dioniso. Il risultato è emozionante, per l’originale competenza tecnica e per la forte valenza comunicativa».
Frutto dell’impegno collettivo degli Enti locali (Provincia di Lecco, Comune di Lecco, Comune di Malgrate e Comune di Perego), della Parrocchia di San Nicolò e dell’Associazione culturale Pelagus di Perego, le due esposizioni guideranno i visitatori in un percorso artistico inconsueto che saprà suscitare emozioni in un «viaggio affascinante dal mondo mitologico sino ai giorni nostri» di grande impatto emotivo.
A loro va il mio sentito ringraziamento, con l’auspicio che il nostro territorio continui ad esprimere progettualità così elevate, contribuendo alla crescita culturale della provincia di Lecco.
DUE SEDI PER UNA MOSTRA AMBIZIOSA
IN CUI PIù CULTURE S'INTRECCIANO E DIALOGANO
di Virginio Brivio
Sindaco di Lecco
Un tema ambizioso, una sfida difficile per uno scultore che si accinge a rileggere due tradizioni cardine della cultura occidentale: quella classica e quella cristiana. Al centro l’Uomo, con le sue complessità e le sue contraddizioni, le sue differenti anime e le sue possibili manifestazioni.
Diverse culture si intrecciano e proficuamente dialogano, diversi riti si confrontano e apparentemente si contrappongono, dando vita a riflessioni profonde e a ricerche stimolanti rivolte alla natura umana e al suo rapporto con il divino.
Del mito di Dioniso e del mistero di Cristo hanno scritto e parlato moltissimi storici, filosofi e teologi, ma Paolo Menon tenta di interpretare e rileggere queste due straordinarie figure con i linguaggi dell’arte, da sempre capaci di emozionare gli interlocutori e di toccare il cuore degli spettatori.
Due le sedi per questa polimorfa esposizione: la Quadreria Bovara-Reina di Malgrate, splendida terrazza affacciata sulla città di Lecco, come cornice per la parte profana dedicata al figlio di Zeus; e la Basilica di San Nicolò, cuore pulsante e punto di riferimento per i fedeli della nostra Città, come tempio destinato alla dimensione sacra della mostra.
Dopo le prestigiose tappe in Città del Vaticano e presso la cattedrale di Verona, è per me una vera gioia e un grande piacere poter vedere le opere plastiche di Menon ospitate nel nostro territorio, tra le sponde del lago e le cime delle montagne.
NATURA UMANA E DIVINA
NELLA PRESTIGIOSA QUADRERIA DI MALGRATE
di Giovanni Codega
Sindaco di Malgrate
Arte e Fede: un connubio che, sin dall'origine dell'umanità, celebra il nesso inscindibile tra bellezza e vita.
Il Comune di Malgrate ha il piacere e l'onore di ospitare, la mostra in itinere L'uomo, da Dioniso a Cristo che, tra sacro e profano, esalta la bellezza della vita attraverso la bellezza dell'arte.
Le sculture di Paolo Menon rappresentano al contempo l'altissima espressione dell'Ars Sacra e l'omaggio alla natura e all'uomo: ringrazio l'artista per il prezioso contributo alla riscoperta dei valori sociali e culturali che l'Amministrazione di Malgrate sta promuovendo.
La cornice della mostra è la prestigiosa Quadreria Bovara-Reina. Frutto della trasformazione in filanda, alla fine del Settecento, della residenza privata della famiglia Bovara, l'edificio passa, nel 1821, in proprietà ad Antonio Reina che lo ristruttura coniugando le esigenze tecnico-produttive con l'eleganza delle linee neoclassiche.
La famiglia Stabilini rileva l'attività nel 1870 e nel 1924 la cede ad Attilio Riva che continua la filatura sino al 1930 e successivamente introduce la produzione di isolanti termici, cessata definitivamente alla fine degli anni Settanta. Caduta in uno stato di abbandono per la ex filanda viene, infine, approvato un progetto di ristrutturazione dell'arch. Franco Stefanoni che, secondo le indicazioni della Soprintendenza, realizza un restauro conservativo della facciata a lago, parte bugnata e finestre ad arco, e del salone con colonne al primo dei tre piani, con utilizzo dello stesso per iniziative di carattere culturale.
Lo splendido salone con 8 colonne in pietra molera sorreggenti la volta, e affacciato sul lago, viene denominato «Quadreria» e dal 2008 ospita importanti mostre, congressi e attività culturali realizzate dal Comune di Malgrate o in collaborazione con esso, costituendo una sede espositiva unica nel territorio lecchese.
MI PIACE PENSARE CHE NELLE SUE OPERE
VI SIA UN PO' DELLA NOSTRA TERRA
di Paola Panzeri
Sindaco di Perego e Presidente dell'Unione dei Comuni lombarda della Valletta
Ringrazio Paolo, di cuore, per aver deciso di chiudere il ciclo espositivo dedicato alla sua personaleL’uomo, da Dioniso a Cristo qui, nel nostro territorio.
Dopo le prestigiose tappe a Roma, nelle magnifiche sale vaticane del Palazzo del Vicariato Maffei-Marescotti e nella Cattedrale di Verona, le sue opere approdano, finalmente, nella Brianza lecchese.
Mi piace pensare, e mi perdoni Paolo di questo mio osare, che in questo suo lungo e profondo percorso artistico, filosofico e religioso, vi sia anche un qualcosa della nostra terra; mi piace pensare come la semplicità e la quiete di quell’ameno angolo di Brianza, in cui da più di vent’anni ha scelto di porvi la sua dimora abituale, possa, in qualche modo, trovare spazio nelle sue opere o, perlomeno, che le sue opere vi possano trovare ispirazione.
La mostra: L’uomo, da Dioniso a Cristo, tratta un tema difficile ed ambizioso. Fin dal titolo, richiama il confronto tra la cultura ellenica e il cristianesimo, tra due diversi modi di concepire l’uomo, la sua origine, la sua vita, il suo destino, tra Dioniso, il dio greco simbolo del vitalismo dell’esistenza e Cristo simbolo di un amore che salva sacrificando la propria vita.
Come ebbe a dire Paolo in occasione della prima esposizione, questo lavoro vuole contribuire ad esplorare l’intimità umana, oggi in bilico tra le ideologie che, usando le parole di Benedetto XVI il 9 agosto 2009 a Castelgandolfo, «trasformano l'uomo in un dio che fa dell'arbitrarietà il proprio sistema di comportamento e quelle invece che mostrano il vero volto di Dio, che è ancora, e al tempo stesso, il volto dell'uomo creato a somiglianza divina».
ARTE SACRA NELLA BALISICA DI SAN NICOLO'
di mons. Franco Cecchin
Prevosto della Basilica Romana Minore di San Nicolò, Lecco
E' significativo celebrare i primi 70 anni della elevazione della nostra Chiesa prepositurale di San Nicolò a Basilica Romana Minore proprio con il gesto di ospitare dal 1 settembre 2012, all’ingresso della medesima, la mostra di arte sacra del famoso scultore Paolo Menon.
Sarà l’occasione propizia, attraverso un percorso artistico e liturgico, mettere a tema l’arte sacra, ripercorrere la storia della nostra chiesa e riscoprire il significato che la nostra «Collegiata prepositurale» sia diventata Basilica Romana Minore, quando era prevosto mons. Giovanni Borsieri.
Le prime notizie dell’attuale Basilica di San Nicolò risalgono al XIII secolo (il primo documento scritto che ne parla risale al 1252), e venne con ogni probabilità costruita su precedenti resti di fortificazione della città. La prima opera di ricostruzione della Basilica iniziò nel 1596, e proseguì a fasi differenti fino al 1774, quando l'edificio venne dotato di una facciata neoclassica, con timpano triangolare e sei paraste ioniche.
Nel XIX secolo si pensò ad un ampliamento sostanziale della chiesa. L'attuale aspetto fu progettato dall'architetto Giuseppe Bovara che vi lavorò dal 1831 al 1862. La facciata venne invece terminata successivamente, nel 1881-83, ed il campanile neogotico, eretto su un bastione spagnolo, risale al 1902-04. Alta ben 96 metri, la torre campanaria è col tempo assurta a simbolo della città.
Pio XII nel 1942 concesse alla «Collegiata prepositurale di San Nicolò» la dignità di Basilica Romana Minore. L'assegnazione del titolo di Basilica minore ha lo scopo di rafforzare il legame che una singola chiesa ha con il Vescovo di Roma e di evidenziare l'importanza della medesima nella zona.
Attualmente, per privilegio papale, è concesso il titolo di Basilica Romana Minore ad alcune importanti chiese, per consuetudine immemorabile o concessione Apostolica motivata dall’antichità, dalla grandezza, dal valore artistico, dalla spiritualità intensa, dall’essere luogo di pellegrinaggio cristiano, dalla venerazione di reliquie insigni e dal possesso di mezzi adeguati a mantenere il decoro confacente a tale dignità.
Resta fermo il fatto che fra le chiese di una Diocesi il primo posto e la maggiore dignità spettano alla cattedrale, nella quale è collocata la cattedra, segno del magistero e della potestà del Vescovo, Pastore della sua Diocesi segno della comunione con la cattedra romana di Pietro.
La Santa Congregazione del culto divino e della disciplina dei sacramenti nel decreto «Domus ecclesiae» esplicita il significato particolare di alcune chiese che per la loro speciale importanza per la vita liturgica e pastorale, esprimono il vincolo di comunione che unisce la basilica minore e la cattedra di Pietro.
In questo decreto sono contenute anche la normativa e le condizioni per ottenere il titolo di Basilica Minore.
Tra le condizioni richieste ne evidenziamo alcune: la chiesa deve essere, nella diocesi, centro di vita liturgica e pastorale; la chiesa deve godere di una certa celebrità in tutta la diocesi (ad esempio, quando in essa è custodita la reliquia insigne di un santo che viene venerato); deve essere congruo il numero di presbiteri dediti alla cura liturgico-pastorale (l’Eucaristia, la confessione).
Da qui derivano impegni e doveri della nostra Basilica in ambito liturgico-pastorale: nella basilica si promuove la formazione liturgica dei fedeli; le celebrazioni liturgiche si svolgono con grande cura; si promuove la partecipazione attiva dei fedeli nelle celebrazioni liturgiche; per sottolineare l’unità con la cattedra romana di Pietro, vi si celebrano, ogni anno, con particolare cura: la festa della cattedra di San Pietro, la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, l’anniversario dell’elezione o dell’inizio del supremo ministero pastorale del Romano Pontefice.
Nell’anniversario della dedicazione della basilica, nel giorno della celebrazione liturgica, nella solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo e nell’anniversario della concessione del titolo di basilica, i fedeli possono ricevere l’indulgenza plenaria. Tutti questi elementi acquistano un significato profondo se portano ciascuno di noi a far memoria riconoscente della storia della nostra Basilica anche come edificio, frutto della fede e della generosità dei nostri padri, e se ci aiutano ad approfondire il nostro essere comunità cristiana, inserita vitalmente nella Chiesa locale ambrosiana in comunione con la Chiesa universale.
Lo stretto legame con la cattedra di Pietro potenzi in noi la responsabilità di essere nel nostro territorio una chiesa che faccia risplendere la bellezza e la bontà del seguire e di testimoniare Gesù, il Figlio del Dio vivente.
LA BELLEZZA AL SERVIZIO DELLA LITURGIA
di don Paolo Maria Ventura
Prevosto Vicario della Basilica Romana Minore di San Nicolò, Lecco
Interessante e nello stesso tempo avvincente è l’occasione che mi viene offerta ammirando le opere d’arte sacra di Paolo Menon di riflettere in maniera umile e semplice sulla bellezza della liturgia. Le sue sculture sembrano tradurre in maniera tangibile le parole della Costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium al n.122: «Fra le più nobili attività dell'ingegno umano sono annoverate, a pieno diritto, le belle arti, soprattutto l'arte religiosa e il suo vertice, l'arte sacra. Esse, per loro natura, hanno relazione con l'infinita bellezza divina che deve essere in qualche modo espressa dalle opere dell'uomo, e sono tanto più orientate a Dio e all'incremento della sua lode e della sua gloria, in quanto nessun altro fine è stato loro assegnato se non quello di contribuire il più efficacemente possibile, con le loro opere, a indirizzare religiosamente le menti degli uomini a Dio. Per tali motivi la santa madre Chiesa ha sempre favorito le belle arti, ed ha sempre ricercato il loro nobile servizio, specialmente per far sì che le cose appartenenti al culto sacro splendessero veramente per dignità, decoro e bellezza, per significare e simbolizzare le realtà soprannaturali; ed essa stessa ha formato degli artisti».
Il genio artistico di Menon mette in luce in tutte le sue creazioni quella bellezza «sempre antica e sempre nuova» che si riflette in maniera davvero mirabile nella liturgia e che forse ai giorni nostri non siamo più in grado di cogliere pienamente in quanto alla realistica crisi di evidenza del senso della liturgia la pratica pastorale concreta oppone strategie che sembrano per molti aspetti stravolgerne il senso autentico trasformandola di caso in caso in momento didattico oppure in momento di «performance» non tenendo più in considerazione il rilievo assolutamente centrale che la liturgia ha nella vita di ogni cristiano.
Scrive il Santo Padre Benedetto XVI, al n. 35 dell’Esortazione Sacramentum Caritatis: «Il rapporto tra mistero creduto e celebrato si manifesta in modo peculiare nel valore teologico e liturgico della bellezza. La liturgia, infatti, come del resto la rivelazione cristiana, ha un intrinseco legame con la bellezza: è veritatis splendor. «Nella liturgia rifulge il Mistero pasquale mediante il quale Cristo stesso ci attrae a sé e ci chiama alla comunione. [...]
La bellezza della liturgia è parte di questo mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. [...] La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell’azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l’azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria».
Le parole del Papa, come sempre, hanno il grande dono della chiarezza. Ne deriva che non è accettabile alcuna forma di minimalismo nella Liturgia. E questo, certo, non per fare spettacolo o per un vuoto estetismo. Il bello, nelle diverse forme antiche e moderne in cui trova espressione, è la regola propria in virtù della quale risplende nelle nostre liturgie, pur sempre pallidamente, il mistero della bellezza dell’amore di Dio.
La bellezza di Cristo si riflette soprattutto nei santi e nei cristiani fedeli di ogni epoca, ma non bisogna per questo trascurare o sminuire il valore spirituale delle opere d’arte che la fede cristiana ha saputo produrre per metterle a servizio del culto divino.
La bellezza della liturgia si manifesta concretamente attraverso oggetti materiali e gesti corporei, di cui l’uomo – unità di anima e di corpo – ha bisogno per innalzarsi alle realtà invisibili e rinvigorirsi nella fede. Il Concilio di Trento ha insegnato: «La natura umana è tale che non può facilmente elevarsi alla meditazione delle cose divine senza aiuti esterni: per questa ragione la Chiesa, come pia madre, ha stabilito alcuni riti [...] per rendere più evidente la maestà di un sacrificio così grande [l’Eucaristia] e introdurre le menti dei fedeli, con questi segni visibili della religione e della pietà, alla contemplazione delle sublimi realtà nascoste in questo sacrificio» (DS 1746). (Continua nel pamphlet a pag. 38)
SE L'UOMO NEL SUO DELIRIO DI ONNIPOTENZA ASPIRA
AD ASSUMERE UNA POSIZIONE DIVINA...
di Roberta Trabucchi
Coordinatrice dell'evento per l' «Assoziazione culturale Pelagus» di Perego
E' un grande onore per l’Associazione culturale Pelagus curare un’esposizione di tale rilevanza e soprattutto per la prima volta nel nostro territorio, nella provincia di Lecco.
L’Uomo, da Dioniso a Cristo: una mostra suddivisa in due sezioni, una profana o «dionisiaca» e un’altra sacra, che quindi fa riferimento al messaggio eucaristico di Gesù Cristo. E questo percorso che geograficamente si snoda tra Malgrate, alle porte di Lecco, e il cuore della città, nella Basilica di San Nicolò, a un livello artisticamente intenso ci conduce dalla tradizione classica dell’età greca a quella cristiana.
Si parte dunque da Dioniso, Dio della «contraddizione» che è vita e morte insieme, gioia e dolore, benevolenza e crudeltà, e che si esprime nell’avidità con cui gusta la vita, slancio insondabile, per arrivare fino a Cristo, colui che da onnipotente quale è ha scelto invece di venire sulla terra e vivere nella nostra condizione, quella umana. La contraddizione – che è anche una rivoluzione – di Cristo sta proprio in questo, nell’essere «umano» sulla terra al fianco di un uomo che per definizione è un essere creato dall’onnipotenza divina, fatto a sua immagine e somiglianza e composto di materia e di spirito ma che spesso nel suo delirio di onnipotenza, aspira ad assumere una posizione divina. Ecco perché la centralità dell’Uomo diventa trait d’union tra queste due divinità «contraddittorie», l’una archetipo del vitalismo ma anche della sapienza, l’altra dell’amore divino infinito. L’Uomo, con la finitezza e la fragilità che da sempre contraddistinguono la sua esistenza, sta al centro di un vero e proprio percorso di crescita culturale. Un cammino di Umanità che Paolo Menon ha voluto donare al nostro territorio, mediante un viaggio artistico che unisce l’antichità classica alla modernità e all’attualità, chiaramente espresse nelle sue opere spesso con elementi plastici, tangibili.
Chiudo con le parole di una poesia di David Maria Turoldo, in riferimento a un’opera di Menon che ben esprime l’immagine dell’epoca contemporanea: si tratta di una scultura fatta di piastrine alfabetiche fittili e s’intitola «Quando le parole uccidono». Questi tasselli, tutti uniti su sei tele, danno forma al Crocifisso.
Scriveva Padre David: «Nessun fiume più rallegra la sua città / non più calmi rivi la irrigano: / ed Egli è là, nel centro / remoto e inutile».
ACCANTO ALLO SCULTORE DI PEREGO
PER VIVERE L'EMOZIONE DELLA SUA DUPLICE MOSTRA
di Giuseppe Mutti
Presidente dell'«Associazione Vera Brianza» di Monticello Brianza
Paolo Menon a Lecco e Malgrate, e lo fa con la mostra L'Uomo, da Dioniso a Cristo, sintesi di otto anni di lavoro e ricerca tra sacro e profano.
Inaugurata nel 2006 a Valdobbiadene, in Veneto, l'originale trilogia espositiva di Paolo Menon, che vive e lavora a Perego nel Parco di Montevecchia, è stata accolta nel maggio 2011 anche aPalazzo del Vicariato Maffei Marescotti, in Vaticano. Ora esporrà nella Basilica di San Nicolò di Lecco e alla Quadreria Bovara-Reina di Malgrate, contemporaneamente.
L'artista ha infatti deciso di concludere il lungo percorso espositivo della sua mostra itinerante privilegiando le location della provincia lecchese rispetto ad altre, altrettanto prestigiose, che gli sono state offerte. Come poteva allora un'associazione come «Vera Brianza», che da vent'anni si identifica con la storia e la cultura di questa parte di territorio, non sostenerla?
Quando l'artista ha voluto incontrarci, siamo stati felici di allargare la conoscenza a tutti i soci, nella nostra assemblea annuale e con le newsletter. Abbiamo ascoltato Paolo Menon. Il momento è difficile per tutti, ma nell'attesa di vivere con lui l'emozione della sua mostra, faremo il possibile per essergli accanto.
Per informazioni: www.paolomenon.com
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22/01/2016 Paolo Scirpa. L'Artista calligrafo della luce elettrica.
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26/02/2015 Un segno di ecumenismo e di pace nel tabernacolo dello scultore Gabriele Di Maulo per la Chiesa “ SS. Pietro e Paolo” a Rovello Porro (Co)
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04/11/2014 Marta Popescu Jianu - Pittrice di Icone
23/10/2014 Florine Offergelt - L'Arte di Florine
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