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ASC NEWS

12/07/2017
Paese Poesia luglio 2017 - Belvedere Ostrense

Il maestro Carlo Iacomucci, recentemente, ha partecipato, in qualità di ospite, alla decima edizione del premio di poesia dedicato a "Biagino Casci" a Belvedere Ostrense, per aver illustrato, con una sua opera, la copertina del librocatalogo dove sono riportate le poesie dei premiati, l'invito cartaceo e il manifesto.
Per l'occasione, l’artista ha donato due sue opere incise, che sono state consegnate, come premio, ai finalisti del concorso. In segno di riconoscenza, sono state dedicate all’'artista Iacomucci sei pagine all'interno del librocatalogo "PaesePoesia 2017", contestualmente ad un breve testo critico della dott.ssa Patrizia Minnozzi (laureata in giurisprudenza, vive a Macerata. Ama l'arte, la fotografia,e la tecnologia).

L'incisore Carlo Iacomucci nasce nel 1949 a Urbino, città in cui, con serietà e costanza, ha potuto avvicinarsi, per gradi e per avvio naturale, alla grande tradizione della scuola urbinate, che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale, riceve la prima formazione artistica presso l’Istituto Statale d’'Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma, dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’'incisione e, in modo particolare, per l’'acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’'Incisione Calcografica che si tiene sempre ad Urbino.
La necessità di approfondire, lo stimola poi a frequentare, per soli due anni, la sezione di pittura dell’'Accademia di Belle Arti della stessa città. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica, che prosegue fino al 2008: insegna Discipline Pittoriche all’'Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’'Istituto Statale d’'Arte di Macerata, dove vive ed opera. Dal 1972 ha partecipato a numerose collettive e personali sia in Italia che all'estero, realizzando anche edizioni d'arte con acqueforti. 

Immagine: Carlo iacomucci - Il giglio di San Giuseppe




22/12/2016
CIBO CARTE e ARTE - Mostra di Artisti Contemporanei dalla collezione di ASC Arte Sacra Contemporanea

Domenica 8 gennaio 2017
Ristorante Il Clandestino
Via Rosmini 5
Stresa VB - Italia

Nella splendida cornice del Verbano, presso il rinomato Ristorante di pesce “Il Clandestino” dello Chef Franco Marasco, avrà luogo l’evento “CIBO CARTE e ARTE” che comprende, una mostra di opere d’arte di Artisti Contemporanei Italiani ed Internazionali della Collezione ASC Arte Sacra Contemporanea, un pranzo esclusivo a base di pesce ed il Torneo di Burraco del Lago Maggiore. In mostra opere di giovani artisti e di artisti affermati: Ilaria Forlini, Nicola Liberatore, William Xerra, Antonio Spanedda, Gabriele Di Maulo, Nina Paley, Alberto Gianfreda, Giovanni Morgese, Silvia Venuti, Federico Cozzucoli, Stefano Pizzi, Bios Vincent, Vieri Parenti, Tarshito, Debora Fella, Florine Offergelt, Enrico Del Rosso e Mauro De Carli, oltre ad un’opera grafica di Picasso. A scopo divulgativo, è disponibile una brochure dell'evento contenente tutte le informazioni sulle opere e sugli artisti e che verrà distribuita al pubblico che interverrà all’evento, per far conoscere il mondo dell’arte contemporanea e tema sacro e non 
www.associazioneculturalecreati
va.
it/processed/20161212-124957-KTIGR-NAS.pdf. L’evento si aprirà con l’inaugurazione della Mostra d’Arte e la visita guidata alle opere in esposizione, a cui seguirà il pranzo, il torneo di Burraco del Lago Maggiore ad invito riservato ai soci di ACC e la premiazione finale. Tra le opere esposte 4 verranno selezionate e assegnate, durante la premiazione, ai vincitori del Torneo. Le opere resteranno in visione al pubblico fino a lunedì 16 gennaio 2017 con orario ore 10,00-12,00 presso il Ristorante Il Clandestino di Stresa. Partner dell’iniziativa: Dal Negro, Luigi Francoli Grappe, Torraccia Del Piantavigna, Bottega della Cornice, Il Clandestino Ristorante di pesce.

Per informazioni:
info@associazioneculturalecreativa.it




25/10/2016
Un'esposizione dei maestri e dei migliori allievi dell'Accademia di Brera all'University of Art and Design di Joshibi, Tokio

Tra il 3 e il 18 di novembre p.v. nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario delle Relazioni tra il Giappone e l’Italia una delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera composta dal Direttore prof. Franco Marrocco, dal Responsabile per le Relazioni Esterne prof. Stefano Pizzi e da due allievi della Scuola di Pittura, Francesca Vitali e Simone Parise, si recherà a Tokio presso l’University of Art and Design.

La missione, organizzata dai proff. Stefano Pizzi e Tetsuro Shimizu prevede i seguenti principali appuntamenti:

- L’inaugurazione dell’esposizione “Opere dei Maestri di Brera e dei loro migliori allievi”:
- Franco MARROCCO
- Italo BRESSAN – Barbara Canali
- Roberto CASIRAGHI – Flavia Albu
- Giorgio CATTANI – Maria Castagna
- Italo CHIODI – Alice Fiorelli
- Marco CINGOLANI – Pietro Andrico
- Angelo Antonio FALMI – Gabriele Quarta
- Ignazio GADALETA – Saeed Naderi
- Renato GALBUSERA – Francesca Vitali Boldini
- Omar GALLIANI – Carolina Corno
- Gaetano GRILLO – Wang Hao
- Giordano MONTORSI – Lara Ilaria Braconi
- Stefano PIZZI – Simone Parise
- Simona UBERTO – Erika Costa
- Dany VESCOVI – Letizia Prestipino

- La partecipazione ai work-shop di produzione tradizionale giapponese della carta e dei pigmenti.
- La tenuta di conferenze sull’Alta Formazione Artistica in Italia e a Brera a cura del Direttore prof. Marrocco e del prof. Pizzi.
- La tenuta di una conferenza sulla propria ricerca e di un workshop del prof. Pizzi, coadiuvato dagli allievi Parise e Vitali ed alcuni allievi di Pittura di Joshibi, nell’ambito del quale realizzerà un’opera che verrà donata alla quadreria dell’Università.
Nel mese di gennaio del 2017 una delegazione dell’University of Art and Design di Joshibi sarà ospite dell’Accademia di Brera con un analogo programma.
L’Accademia di Belle Arti di Brera e l’University of Art and Design di Joshibi hanno firmato nel corso del 2016 un accordo bilaterale che prevede, oltre agli scambi culturali, la possibilità per gli studenti di entrambi gli atenei di frequentare i corsi dell’istituzione partner.




13/09/2016
La chiesa di Santa Croce in Padova Presentazione della guida

Dopo alcuni anni dalla pubblicazione della guida del Torresino, esce il secondo numero della collana I luoghi dell'arte e della fede, dedicato alla chiesa di Santa Croce in Padova.

La chiesa di Santa Croce in Padova
a cura del Museo Diocesano di Padova
testi di Patrizia Dal Zotto

La guida sarà presentata al pubblico giovedì 15 settembre, ore 21.00, presso la Sala del Redentore in Corso Vittorio Emanuele II, 174, in occasione della Festa della Comunità della parrocchia di Santa Croce.

Interverranno
Andrea Nante
Carlo Cavalli
Patrizia Dal Zotto

L'ingresso è libero.

Il Museo è aperto con in seguenti orari:
da giovedì a sabato 15.00-18.00
domenica 10.30-13.00; 15.00-18.00

 




14/06/2016
IOTIAMO Capsula del Tempo di Antonio Spanedda

Il progetto artistico IOTIAMO dell'artista novarese Antonio Spanedda si arricchisce della CAPSULA DEL TEMPO concepita come un’opera d’arte per viaggiare nel futuro. In questa declinazione tecnologica e creativa del progetto d'arte contemporanea IOTIAMO i giovani sono inventori del proprio futuro, attori protagonisti, futuri spettatori e portatori di emozioni positive per cambiare il mondo.
E’ già stato provato che i viaggi nel futuro sono potenzialmente possibili. Le basi concettuali dei viaggi nel tempo affondano le proprie radici nella teoria, ben verificata, della Relatività Generale di Einstein, di cui a breve ricorre il centenario. Un filo conduttore che unisce lo studio di un possibile viaggio nel tempo nel macrocosmo e microcosmo sono proprio le CTC, ovvero quei percorsi temporali chiusi che connettono il passato e il futuro in modo circolare, consentendo una violazione della cronologia, ma pur preservando il principio di causalità. 
Per Spanedda IOTIAMO Capsula del Tempo è un esperimento artistico, e riguarda un tipo di viaggio nel tempo molto diverso da quello previsto dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica. In questo progetto possono partecipare tutti coloro che desiderano viaggiare nel futuro attraverso un'opera d'arte, diventando attori protagonisti oltre che futuri spettatori. A differenza delle capsule del tempo che solitamente sono sotterrate, IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo è un'opera visiva, da esporre nella scuola, in un'abitazione, in un museo.
Il primo "viaggio nel tempo" è stato fatto con i bambini della Scuola Primaria dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Novara il 20 novembre 2015. I bambini hanno partecipato con entusiasmo al primo Happening della Capsula del Tempo, ed hanno registrato i loro video messaggi per il futuro.
Grazie a questo progetto l'artista ha incontrato molti giovani ed ha scoperto che moltissimi di loro credono ancora nell’amore, nell’amore per la vita, per i genitori, per gli amici. Sono più attenti alle persone, alle diversità, all’ambiente ed essendo capaci di inventare nuovi linguaggi, sono molto creativi. 
Essi sono la prima generazione globale, con valori e modi di pensare convergenti, e per questo motivo hanno bisogno di un riconoscimento sociale.
"IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo" con una cerimonia ufficiale il 21 maggio 2016 è stata consegnata all'Istituto Maria Ausiliatrice di Novara che avrà il compito di custodirla fino a quando verrà riaperta il 24 ottobre 2045.
La capsula è stata registrata al Collegio Oglethorpe The International Time Capsule Society ad Atlanta U.S.A. 

Al fine di raccogliere fondi per portare questo progetto ad altri bambini in altre scuole italiane è stato attivato un crowdfunding su www.eppela.com. Per ogni donazione sono previste delle ricompense.

Saper ascoltare e valorizzare il mondo giovanile è un dovere primario di tutta la società.




24/03/2016
L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore

Giovedì 31 marzo alle ore 18 alla Biblioteca Ambrosiana (Piazza Pio XI, 2 Sala delle Accademie) verrà presentato il volume  L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore (Skira editore). Il bellissimo libro è il risultato delle recenti ricerche rivolte alla rivalutazione dell’attività di Giannino Castiglioni (Milano 1884 – Lierna 1971), uno tra i più importanti pittori, incisori e scultori del Novecento italiano. L’opera, curata da Eugenio Guglielmi, attraverso testimonianze dirette e studi monografici di giovani e accreditati studiosi, nonché inediti materiali d’archivio, mette in evidenza la formazione dell’artista e il suo rapporto con l’ambiente milanese nel clima culturale a cavallo tra il tardo simbolismo ottocentesco e il nascente Liberty. Particolare attenzione viene data alla formazione di Castiglioni presso l’Accademia di Brera e alle opere che lo resero celebre, tra cui ricordiamo quelle presenti al Cimitero Monumentale, i Sacrari dedicati ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e la Porta del Duomo di Milano. Un capitolo riguarda, infine, lo studio dei 350 gessi conservati presso il Comune di Lierna, dono degli eredi, nell’ottica della creazione di una Gipsoteca da inserire nei percorsi provinciali e regionali lombardi.

INGRESSO LIBERO 


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24/03/2016
PASQUA E PASQUETTA APERTI TUTTI I GRANDI MUSEI STATALI

In occasione delle prossime festività di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo i musei, le aree archeologiche e i luoghi della cultura statali resteranno aperti. Domenica 27 e lunedì 28 marzo i grandi musei statali rimarranno aperti, rispettando il normale piano tariffario. Una apertura straordinaria in tutta Italia dagli Scavi di Pompei alla Pinacoteca Brera, dal Castello di Miramare di Trieste al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, da Paestum agli Uffizi, dal Foro Romano e Palatino al Cenacolo Vinciano, dalla Reggia di Caserta al Colosseo, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma ai Musei Reali di Torino, dal Museo d’Arte Orientale di Venezia a Castel Sant’Angelo, dal Museo Egizio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Per informazioni:
http://www.beniculturali.it/
mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti
/MibacUnif/
Comunicati/visualizza_
asset.html_1151786380.html

 




27/02/2016
La Misericordia Spettacolo teatrale di e con Lucilla Giagnoni

Lunedì 29 Febbraio 2016, h 21:00
Chiesa di San Graziano
Arona (NO), Italia

"Beati i Misericordiosi, perché riceveranno Misericordia"

A partire dalla Misericordia come virtù della reciprocità, l'interpretazione di Lucilla Gianoni ci guiderà in un percorso antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile. La rappresentazione dell'incontro tra fede e dimensione civica nella vita di comunità prende forma sullo sfondo del Duomo e del Palazzo della Ragione, luogo d'intreccio tra l'autorità religiosa e il potere civile, per celebrare un valore condiviso, quello di Misericordia appunto, le cui radici affondano nella storia antica. A cura di: Vicariato dell’Aronese; Parrocchia di Arona; Associazione Partecipazione e Solidarietà.




25/02/2016
L’ENERGIA DEL FEMMINILE NEL BUDDHISMO TIBETANO

SABATO 5 MARZO 2016 - dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 16
CELSO - ISTITUTO DI STUDI ORIENTALI
Dipartimento Studi Asiatici
Archivio Arti Contemporanee
BSA Biblioteca di Studi Asiatici
Galleria Mazzini 7 – 16121 Genova - Italy

Il seminario "L'Energia del Femminile nel Buddhismo Tibetano" che si terrà sabato 5 marzo nelle fasce orarie 11-13 e 14-16, verterà sui temi Le forme del divino femminile, Le divinità ‘naturate di spazio’, Archetipo femminile e materno e Donne di illuminazione, e sarà a cura della Prof.ssa Carla Gianotti, tibetologa, docente di lingua e cultura tibetana, autrice di numerose pubblicazioni tra cui: "Donne di illuminazione: Dakini e demonesse”, Madri divine e maestre di Dharma" (Ubaldini),  “La vita di Milarepa” (UTET), prima versione italiana della vita di Milarepa condotta sull’originale tibetano,  “Il Grande Sigillo: la conoscenza originaria di Maha Mudra” (Mimesis), “Cenerentola nel paese delle nevi” (Utet). Il Seminario e' ad iscrizione.

Per informazioni:
tel [+39] 010586556
info@celso.org
www.celso.org




25/02/2016
Symbols

4 – 26 marzo 2016
Genova Palazzo Ducale - Fondazione per la cultura
Sala Dogana
Piazza Matteotti, 9
Genova, Italia

Inaugurazione venerdì 4 marzo, ore 18
Orario: mar-dom ore 15-20 Ingresso libero

16 incisori hanno riletto in chiave contemporanea i simboli dei monumenti funerari presenti in alcuni cimiteri monumentali europei e 10 tra musicisti e danzatori ne hanno tratto coreografie. Dopo le residenze d’artista di Avilés e di Dundee realizzate all’interno del progetto Symbols, una mostra evocativa nata dalle suggestioni dell’arte funeraria.

Per informazioni:
palazzoducale@palazzoducale.
genova.it
www.palazzoducale.genova.it



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14/12/2013
FLAVIO BARTOLOZZI - Un cammino artistico di Nonviolenza e Pace

Donazione delle litografie dell’artista Flavio Bartolozzi, al Santo Padre
Flavio Bartolozzi fin dai suoi esordi, per naturale inclinazione e passione, si è avvicinato all’Arte Sacra proseguendo la grande tradizione dei maestri toscani dal medioevo ad oggi. A cominciare dai bassorilievi delle cinque Stazioni della Via Crucis della Chiesa della Vergine di Pistoia, commissionatigli dallo stesso Giovanni Michelucci per il suo progetto di “Chiesa quale Casa Comunitaria”, proseguendo con la grande Pala d’altare “Natività ‘77(Chiesa di San Biagio in Cascheri-Pistoia) e con molte altre opere non certo di minor rilievo estetico nel corso della sua cinquantennale carriera artistica. Ricordo in particolare un episodio significativo legato a questo suo percorso culturale, che vide coinvolto il maestro Antonio Berti. Era il Natale del 1975, e Antonio Berti che conosceva il valore del lavoro di Flavio, già allora volle inserirlo nella delegazione di artisti che doveva incontrare il Papa Paolo VI, chiedendogli di donare al Pontefice delle litografie d’arte sacra, e lui scelse non a caso quelle realizzate appena due anni prima sul Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, poiché queste rappresentavano – disse lui stesso - la sintesi culturale del suo operato d’artista, un “Inno alla Pace e all’Amore”. La delegazione non poté incontrare il Papa perché non stava molto bene quel giorno, ma il suo segretario don Macchi consegnò a Flavio un bel libro d’arte con dedica. A distanza di quasi quarant’anni, la Misericordia ha effettuato un analogo viaggio, ed è parso che le opere di Flavio dedicate al “Cantico” fossero ancor più pregne di significato, dato che, come si è già notato in apertura del mio discorso, il Papa appena eletto ha scelto di portare con tanta dignità proprio il nome di Francesco, pensando al Santo d’Assisi, il “Francesco dei Poveri e degli Ultimi”, in rappresentanza dello impegno cristiano e cattolico per “la Pace e l’Amore” nel mondo. Il Presidente della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia
Comm. Aligi Bruni

L’umiltà di San Francesco e l’Utopia della Pace oggi
Ci assale un grande sconforto quando pensiamo che nemmeno questa generazione crescerà senza aver mai sentito parlare della violenza e della guerra, né di tutte le atrocità legate al pensare e all’agire umano, perpetrate a danno dei propri simili, per puro scopo di lucro e pazzia personale o collettiva. D’altro canto, l’energica positività che sprigiona dall’intelligenza attiva, invece, di chi continua, nonostante tutto, ad impegnare la propria esistenza, segnando un altro tratto di strada, lungo il cammino dei valori della Nonviolenza e della Pace, ci sollecita all’Utopia. Ma la ricerca del “luogo della felicità”, non è altro che la nostra capacità di saper concedere una nuova possibilità all’uomo del futuro, accompagnandone amorevolmente la nascita e la crescita lungo quello stesso viatico. La si può chiamare speranza, misericordia, carità, fratellanza, o ancora umanità, rimane il fatto che essa sia fede irremovibile nella superiorità dell’ente spirituale su quello materiale, nella “inesauribile e incommensurabile bellezza” che da esso sprigiona, rendendoci impermeabili ad ogni velleità e bruttura del mondo, trionfatori sulla morte. Questo al centro del messaggio cristiano ribadito da Papa Francesco, che si fa azione illuminata e incisiva nella società odierna. Esso arriva alla gente in modo che non senta più il peso della sconfitta, che ahinoi c’è stata, ma solo il conforto di quelle parole di chi come lui ha deciso di scendere in campo per lottare al suo fianco, giorno dopo giorno, in rappresentanza di una Chiesa che si rinnova profondamente nello spirito e nel corpo. Francesco: un nome onorato nella storia della cristianità. E lui, Papa Francesco, appunto come San Francesco, al quale si è ispirato scegliendo il proprio appellativo di vicario di Cristo in terra, si fa per questo umile fra gli umili, simile a quell’uomo comune che fatica per tirare avanti con la propria comunità: l’ecclesia e la fede in essa, attraverso la quale cerca di costruire l’armonica convivenza pacifica degli uomini nel mondo. Da tali presupposti nasce l’idea di una mostraseminario d’arte sacra dedicata alle litografie ispirate al Cantico delle Creature realizzate nel 1973 dal maestro Flavio Bartolozzi e donate dall’Arciconfraternita della Misericordia al Santo Padre. L’iniziativa è stata organizzata dall’Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia, il Centro Culturale “Il Tempio”, in collaborazione con il Vicario del Vescovo Don Paolo Palazzi, e grazie al Parroco della Chiesa di San Francesco che ci ha offerto la sua ospitalità. Hanno curato il piccolo catalogo: Ennio Innocenti, Roberto
Agnoletti, Ugo Barlozzetti e Mario Agnoli.
Richard Mutt

Chiesa di San Francesco Pistoia
Sabato 14 dicembre 2013 ore 16,30
Presentazione delle 4 litografie dell’artista Flavio Bartolozzi Donate dall’Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia al Santo Padre
Interverranno: Sergio Fedi Vicepresidente Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia. don Paolo Palazzi Vicario generale Diocesi di Pistoia, Mario Agnoli Poeta e saggista, Roberto Agnoletti Storico dell’arte.
 

Alcuni lavori hanno segnato il mio cammino di artista nonviolento per la Pace, come il grande papier collé realizzato sulla Storia della Nonviolenza e della Pace (oltre 5 m in lunghezza), composto da oltre 30 pezzi, che ha come titolo Wampoun-la cintura della Pace", dall'antico Trattato di Pace "Gayanashagowa-Gran Legge di Pace" degli Indiani d'America, e precisamente il popolo federato delle 5 nazioni Iroqui del nord (i così detti Haudenosaunee, popolo dalle Lunghe Case, 1570-1722). Essi furono vittime di uno dei genocidi più terribili della storia umana, da parte di inglesi e francesi, ma la loro Wampoun di Pace sotto l'Onondaga (l'albero sacro del gelso) non fu mai dimenticata, e nel 1972 proprio da essa prese le mosse la stessa Costituzione della Federazione Americana. Un buon esempio da cui partire per ricostruire l'umanità oggi.
Flavio Bartolozzi

Wampoun – La Cintura della Pace
Il lungo percorso di “Resistenza” compiuto fino ad oggi dagli uomini nell’affermazione dei Diritti Umani, della Nonviolenza e della Pace nel mondo è stato difficile e tortuoso. A tale proposito voglio ricordare qui la leggenda sull’origine di una delle più forti Nazioni di Indiani d’America la Confederazione degli Haudenosaunee (Popolo delle Lunghe Case o Iroqui), immortalata da Longfellow nel poema epico “La canzone di Hiawatha”, dalla quale prende il titolo questo grande Collage di Flavio Bartolozzi, e che ho scelto fra la moltitudine di vicende storiche per raccontare quest’opera. La Federazione si formò nel 1570, per opera del capo Dekanawidah (“Il Grande Pacificatore”). Costui convinse il grande guerriero Ayonwentah (Hiawatha) a rinunciare alla violenza, e insieme percorsero in tutta la sua lunghezza il territorio nel nord-est americano e parte del Canada del sud, e da est(Valle del Mohawk) a ovest fino quasi alle cascate del Niagara, abitato dalle sei Nazioni Iroqui: Seneca, Onondaga, Mohawk, Cayuga, Oneida e Tuscarora. Essi parlarono con i loro capi-guerrieri convincendo quelli delle prime cinque a unirsi pacificamente, mentre la sesta si unì a loro solo nel 1722. Diedero così vita ad una vera e propria “Costituzione” chiamata “Gayanashagowa” (Gran Legge di Pace), che permetteva alle varie Nazioni di gestire i propri affari interni, lasciando al Governo Federale quelli d’interesse generale (trattati, dispute territoriali ecc.). I capi (50 sachem in totale) erano eletti dalle “Madri dei clan”. Ogni decisione doveva essere presa a maggioranza dal Consiglio il cui capo carismatico era il Tadadaho, presso la “Haudanosaunee” confederale (La Lunga Casa del Consiglio). Ma la Pace nel rispetto dei valori condivisi sanciti e scritti con le conchiglie di mare su uno dei loro documenti ufficiali più importanti la “wampoun” di Hiawatha(Cintura di Hiawatha) seppellita sotto “l’ Onondaga(l’albero sacro del gelso o “cuore”), fu violata dalla guerra di resistenza(la Guerra dei Castori) che gli Haudenosaunee per decenni dovettero ingaggiare contro francesi e inglesi, e che portò alla quasi totale estinzione delle popolazioni Iroqui. Alla fine i territori dei superstiti indiani, alleatisi con gli inglesi nel corso del ‘700 per sopravvivere al genocidio francese, furono ceduti dagli inglesi agli Stati Uniti d’America nel 1783 (fine della Rivoluzione Americana), e gli Haudenosaunee persero ogni diritto. Ma “Onondaga” non fu dimenticato, infatti nel 1772 la “Gran Legge di Pace” degli Iroqui, al di là di ogni aspettativa umana, diede vita proprio alla prima bozza della “Costituzione Americana” stilata dalla Watauga Association a Sycamore Shoals(Elisabethton-Tennessee). Così nacque il primo sistema federale democratico del mondo. Esempio emblematico quello degli Haudenosaunee, come se ancora non bastasse a ricordarci che le nostre società si fondano tutte sui rapporti di forza e sempre nascono sul sangue versato da uomini come noi. Perciò nell’opera di Flavio, come in una “wampoun” Iroqui insieme alle vicende del popolo degli Haudenosaunee, sono ricordati moltissimi fatti e personaggi della nostra storia, tutti segnati dalla “Resistenza” ai soprusi e alla violenza materiale e intellettuale. Niente di voluto o cercato nell’uso di un linguaggio, quello pittografico, che ci ricorda anch’esso che noi uomini da migliaia di anni raccontiamo le nostre storie comuni dipingendole, in tal caso “Ritagliandole”, e facendo sì che la bellezza e la saggezza in esse racchiusa si tramandi di generazione in generazione, come una vera e propria “Via dei Canti” primeva, nascosta e serbata nei nostri cuori nei quali solo può costruirsi la Pace.
R. Walter Mutt 


BIOGRAFIA

Flavio Bartolozzi è nato a Pistoia il 2 febbraio 1938, dove tutt’ora vive e opera in qualità di maestro d’arte e scultura, nonchè instancabile operatore e organizzatore di eventi artistici e culturali. Il suo iter artistico inizia con la frequenza da parte del maestro pistoiese dell’Istituto d’Arte di Firenze, dove ha come maestro Angelo Maria Landi, Alberto Caligiani, Onofrio Martinelli e Renzo Grazzini. Ma fu Giovanni Michelucci, che apprezzava i suoi disegni, a stimolarlo nella realizzazione delle sue prime opere di scultura, e fu sempre il Michelucci, che commissionò all’ancora studente (1963) Flavio Bartolozzi, dapprima,  l’altorilievo della quarta stazione della Via Crucis per la Chiesa della Vergine, e negli anni successivi anche la sesta (1992), la nona (1967), decima (1993) e undicesima (1974). Grande importanza rivestì per lui l’arte toscana del 1300, 1400 e 1500, da cui trarrà gli elementi essenziali. La sua attività rimane comunque legata al tempo presente, vissuto con la presunzione di poter influenzare l’andamento del vivere stesso attraverso la creatività, unica e vera peculiarità umana. Dal’61 al ’63 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, seguendo i primi due anni di corsi di pittura tenuti dal Capocchini e in seguito quelli di scultura con Antonio Berti. Dal 1964 al 1971 si trasferisce in Svizzera, dove frequenta lo studio dello scultore Zschokke a Basilea e lavorando a Ginevra, dove nel 1970 espone alla “Galleria Migrus Club”. Intanto porta avanti l’attività didattica all’Istituto di Poggiardo (Lecce). Insegnerà poi al Liceo Artistico di Lucca (1971-1973) e successivante al Liceo Artistico “G. Michelucci di Firenze”, fino al 1998. Qui con gli studenti realizza il ciclo di bassorilievi dedicati alla storia del nazifascismo che trovaranno la loro collocazione ad Auschwitz. Collabora poi con il Comune di Lamporecchio (PT) alla realizzazione dell’Omaggio a Leonardo (1993). E’ così che elabora una personalissima concezione dell’arte come vita, necessario raccordo fra passato e presente artistico e letterario, da cui nascono, fin dagli anni ’60, i famosi cicli dei vari “Omaggi”:  Omaggio a Dante(1965); Il Cantico delle Creature di San Francesco (1973); Il Vangelo Secondo Giovanni(1974-1975); l’Omaggio a Fidia (1975-1976); Omaggio a Goya(1980-1983; Omaggio a Michelangelo (1984-1987); Omaggio a Marino Marini, mostra itinerante a  Pistoia, Pietrasanta, Istituto di Cultura Rumeno a Venezia e Roma 2000-2001, Accademia Dino Scalabrino a Montecatini (Pt), Istituto di Cultura Italiano a Parigi; Omaggio a Berio (2003). Emblematiche le due sculture di Pistoia e Firenze: Monumento ai Caduti di P.zza San Lorenzo, cemento,1993; Monumento per la Pace di Villa Vogel, cemento, 1995. Il suo impegno incondizionato per la Pace lo conduce alla realizzazione delle punte secche emblematicamente intitolate “Fucilazioni”(1962), del grande trittico “Natività ‘77” per la Chiesa di San Biagio in Cascheri Pistoia, e “I disastri della guerra” (Omaggio a Goya 1980-1983-2007-2011). Molte le Mostre Personali a cominciare dalla prima tenutasi nel 1958 presso l’Università Popolare di Pistoia, e proseguendo, citandone solo alcune:  quella del 1962, presso la Saletta del Fiorino a Firenze, e ancora Galleria “Palazzo Vecchio”, Firenze (1968), Galleria “Eros”, Anemass-Francia (1969), Gallerie Club”, Ginevra-Svizzera (1970), Centro d’Arte Contemporanea, Basilea (1979), Galleria “TAP”, Colonia-Germania, Galleria la Spirale, Galleria “Citifin”, Milano (1988-1989), Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia (1994), Museo Marino Marini, Pistoia (1996-2000-2001-2002-2003), Foyer degli Artisti, Firenze (1998- 2000-2007), “Scuola n. 56”, San Pietroburgo-Russia (1999), “Galleria Il Bisonte”, Firenze (1999), “Gallery Ltd”, Washinghton-America e “Gallery Semi Pubblic”, Asheville (2001), Bateau Lavoir, Paris (2003), Museo d’Arte Moderna Cluj Napoca-Romania (2003), Installazione-Papier Collè “Flavio-David” – Antiche sale di Santa Caterina – Prato, Sale Affrescate – Pistoia – Galleria FYR - Firenze (2009-2010), Disegni e Collage - Istituto Italiano di Cultura di Pechino – Beijing Cultural Development Foundation – Galleria FYR - Firenze-A.C.ART Museum–Pechino (Pechino 2012), Disegni e Collage – Istituto Italiano di Cultura di Shanghai – Galleria FYR Shanghai (Shanghai 2012). 
Flavio Bartolozzi comincia a lavorare con la tecnica del papier collè alla fine degli anni ’90, oggi rappresentativa di gran parte della sua produzione. Dispersi frammenti di una realtà etico-culturale e umana poliedrica, quale quella del maestro pistoiese, essi sembrano aggregarsi, trovando così nuove motivazioni estetiche per costruirne una nuova e istintiva sublimata nell’arte. A questa molteplicità delle forme estetiche corrisponde una molteplicità dell’esistere e dell’essere umano, nell’eterno scomporsi e ricomporsi della vita.


Immagine: Flavio Bartolozzi, Apparenza e Essenza, 2005, collage, cm 27x14,5. L'opera è stata gentilmente donata dall'artista ad ACC Associazione Culturale Creativa per la raccolta fondi promossa in favore e a sostegno delle attività di ASC Arte Sacra Contemporanea mediante la lotteria a premi "Dona, Gioca, Colleziona Arte" che si è tenuta nella primavera 2013.







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