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ASC NEWS

12/07/2017
Paese Poesia luglio 2017 - Belvedere Ostrense

Il maestro Carlo Iacomucci, recentemente, ha partecipato, in qualità di ospite, alla decima edizione del premio di poesia dedicato a "Biagino Casci" a Belvedere Ostrense, per aver illustrato, con una sua opera, la copertina del librocatalogo dove sono riportate le poesie dei premiati, l'invito cartaceo e il manifesto.
Per l'occasione, l’artista ha donato due sue opere incise, che sono state consegnate, come premio, ai finalisti del concorso. In segno di riconoscenza, sono state dedicate all’'artista Iacomucci sei pagine all'interno del librocatalogo "PaesePoesia 2017", contestualmente ad un breve testo critico della dott.ssa Patrizia Minnozzi (laureata in giurisprudenza, vive a Macerata. Ama l'arte, la fotografia,e la tecnologia).

L'incisore Carlo Iacomucci nasce nel 1949 a Urbino, città in cui, con serietà e costanza, ha potuto avvicinarsi, per gradi e per avvio naturale, alla grande tradizione della scuola urbinate, che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale, riceve la prima formazione artistica presso l’Istituto Statale d’'Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma, dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’'incisione e, in modo particolare, per l’'acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’'Incisione Calcografica che si tiene sempre ad Urbino.
La necessità di approfondire, lo stimola poi a frequentare, per soli due anni, la sezione di pittura dell’'Accademia di Belle Arti della stessa città. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica, che prosegue fino al 2008: insegna Discipline Pittoriche all’'Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’'Istituto Statale d’'Arte di Macerata, dove vive ed opera. Dal 1972 ha partecipato a numerose collettive e personali sia in Italia che all'estero, realizzando anche edizioni d'arte con acqueforti. 

Immagine: Carlo iacomucci - Il giglio di San Giuseppe




22/12/2016
CIBO CARTE e ARTE - Mostra di Artisti Contemporanei dalla collezione di ASC Arte Sacra Contemporanea

Domenica 8 gennaio 2017
Ristorante Il Clandestino
Via Rosmini 5
Stresa VB - Italia

Nella splendida cornice del Verbano, presso il rinomato Ristorante di pesce “Il Clandestino” dello Chef Franco Marasco, avrà luogo l’evento “CIBO CARTE e ARTE” che comprende, una mostra di opere d’arte di Artisti Contemporanei Italiani ed Internazionali della Collezione ASC Arte Sacra Contemporanea, un pranzo esclusivo a base di pesce ed il Torneo di Burraco del Lago Maggiore. In mostra opere di giovani artisti e di artisti affermati: Ilaria Forlini, Nicola Liberatore, William Xerra, Antonio Spanedda, Gabriele Di Maulo, Nina Paley, Alberto Gianfreda, Giovanni Morgese, Silvia Venuti, Federico Cozzucoli, Stefano Pizzi, Bios Vincent, Vieri Parenti, Tarshito, Debora Fella, Florine Offergelt, Enrico Del Rosso e Mauro De Carli, oltre ad un’opera grafica di Picasso. A scopo divulgativo, è disponibile una brochure dell'evento contenente tutte le informazioni sulle opere e sugli artisti e che verrà distribuita al pubblico che interverrà all’evento, per far conoscere il mondo dell’arte contemporanea e tema sacro e non 
www.associazioneculturalecreati
va.
it/processed/20161212-124957-KTIGR-NAS.pdf. L’evento si aprirà con l’inaugurazione della Mostra d’Arte e la visita guidata alle opere in esposizione, a cui seguirà il pranzo, il torneo di Burraco del Lago Maggiore ad invito riservato ai soci di ACC e la premiazione finale. Tra le opere esposte 4 verranno selezionate e assegnate, durante la premiazione, ai vincitori del Torneo. Le opere resteranno in visione al pubblico fino a lunedì 16 gennaio 2017 con orario ore 10,00-12,00 presso il Ristorante Il Clandestino di Stresa. Partner dell’iniziativa: Dal Negro, Luigi Francoli Grappe, Torraccia Del Piantavigna, Bottega della Cornice, Il Clandestino Ristorante di pesce.

Per informazioni:
info@associazioneculturalecreativa.it




25/10/2016
Un'esposizione dei maestri e dei migliori allievi dell'Accademia di Brera all'University of Art and Design di Joshibi, Tokio

Tra il 3 e il 18 di novembre p.v. nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario delle Relazioni tra il Giappone e l’Italia una delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera composta dal Direttore prof. Franco Marrocco, dal Responsabile per le Relazioni Esterne prof. Stefano Pizzi e da due allievi della Scuola di Pittura, Francesca Vitali e Simone Parise, si recherà a Tokio presso l’University of Art and Design.

La missione, organizzata dai proff. Stefano Pizzi e Tetsuro Shimizu prevede i seguenti principali appuntamenti:

- L’inaugurazione dell’esposizione “Opere dei Maestri di Brera e dei loro migliori allievi”:
- Franco MARROCCO
- Italo BRESSAN – Barbara Canali
- Roberto CASIRAGHI – Flavia Albu
- Giorgio CATTANI – Maria Castagna
- Italo CHIODI – Alice Fiorelli
- Marco CINGOLANI – Pietro Andrico
- Angelo Antonio FALMI – Gabriele Quarta
- Ignazio GADALETA – Saeed Naderi
- Renato GALBUSERA – Francesca Vitali Boldini
- Omar GALLIANI – Carolina Corno
- Gaetano GRILLO – Wang Hao
- Giordano MONTORSI – Lara Ilaria Braconi
- Stefano PIZZI – Simone Parise
- Simona UBERTO – Erika Costa
- Dany VESCOVI – Letizia Prestipino

- La partecipazione ai work-shop di produzione tradizionale giapponese della carta e dei pigmenti.
- La tenuta di conferenze sull’Alta Formazione Artistica in Italia e a Brera a cura del Direttore prof. Marrocco e del prof. Pizzi.
- La tenuta di una conferenza sulla propria ricerca e di un workshop del prof. Pizzi, coadiuvato dagli allievi Parise e Vitali ed alcuni allievi di Pittura di Joshibi, nell’ambito del quale realizzerà un’opera che verrà donata alla quadreria dell’Università.
Nel mese di gennaio del 2017 una delegazione dell’University of Art and Design di Joshibi sarà ospite dell’Accademia di Brera con un analogo programma.
L’Accademia di Belle Arti di Brera e l’University of Art and Design di Joshibi hanno firmato nel corso del 2016 un accordo bilaterale che prevede, oltre agli scambi culturali, la possibilità per gli studenti di entrambi gli atenei di frequentare i corsi dell’istituzione partner.




13/09/2016
La chiesa di Santa Croce in Padova Presentazione della guida

Dopo alcuni anni dalla pubblicazione della guida del Torresino, esce il secondo numero della collana I luoghi dell'arte e della fede, dedicato alla chiesa di Santa Croce in Padova.

La chiesa di Santa Croce in Padova
a cura del Museo Diocesano di Padova
testi di Patrizia Dal Zotto

La guida sarà presentata al pubblico giovedì 15 settembre, ore 21.00, presso la Sala del Redentore in Corso Vittorio Emanuele II, 174, in occasione della Festa della Comunità della parrocchia di Santa Croce.

Interverranno
Andrea Nante
Carlo Cavalli
Patrizia Dal Zotto

L'ingresso è libero.

Il Museo è aperto con in seguenti orari:
da giovedì a sabato 15.00-18.00
domenica 10.30-13.00; 15.00-18.00

 




14/06/2016
IOTIAMO Capsula del Tempo di Antonio Spanedda

Il progetto artistico IOTIAMO dell'artista novarese Antonio Spanedda si arricchisce della CAPSULA DEL TEMPO concepita come un’opera d’arte per viaggiare nel futuro. In questa declinazione tecnologica e creativa del progetto d'arte contemporanea IOTIAMO i giovani sono inventori del proprio futuro, attori protagonisti, futuri spettatori e portatori di emozioni positive per cambiare il mondo.
E’ già stato provato che i viaggi nel futuro sono potenzialmente possibili. Le basi concettuali dei viaggi nel tempo affondano le proprie radici nella teoria, ben verificata, della Relatività Generale di Einstein, di cui a breve ricorre il centenario. Un filo conduttore che unisce lo studio di un possibile viaggio nel tempo nel macrocosmo e microcosmo sono proprio le CTC, ovvero quei percorsi temporali chiusi che connettono il passato e il futuro in modo circolare, consentendo una violazione della cronologia, ma pur preservando il principio di causalità. 
Per Spanedda IOTIAMO Capsula del Tempo è un esperimento artistico, e riguarda un tipo di viaggio nel tempo molto diverso da quello previsto dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica. In questo progetto possono partecipare tutti coloro che desiderano viaggiare nel futuro attraverso un'opera d'arte, diventando attori protagonisti oltre che futuri spettatori. A differenza delle capsule del tempo che solitamente sono sotterrate, IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo è un'opera visiva, da esporre nella scuola, in un'abitazione, in un museo.
Il primo "viaggio nel tempo" è stato fatto con i bambini della Scuola Primaria dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Novara il 20 novembre 2015. I bambini hanno partecipato con entusiasmo al primo Happening della Capsula del Tempo, ed hanno registrato i loro video messaggi per il futuro.
Grazie a questo progetto l'artista ha incontrato molti giovani ed ha scoperto che moltissimi di loro credono ancora nell’amore, nell’amore per la vita, per i genitori, per gli amici. Sono più attenti alle persone, alle diversità, all’ambiente ed essendo capaci di inventare nuovi linguaggi, sono molto creativi. 
Essi sono la prima generazione globale, con valori e modi di pensare convergenti, e per questo motivo hanno bisogno di un riconoscimento sociale.
"IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo" con una cerimonia ufficiale il 21 maggio 2016 è stata consegnata all'Istituto Maria Ausiliatrice di Novara che avrà il compito di custodirla fino a quando verrà riaperta il 24 ottobre 2045.
La capsula è stata registrata al Collegio Oglethorpe The International Time Capsule Society ad Atlanta U.S.A. 

Al fine di raccogliere fondi per portare questo progetto ad altri bambini in altre scuole italiane è stato attivato un crowdfunding su www.eppela.com. Per ogni donazione sono previste delle ricompense.

Saper ascoltare e valorizzare il mondo giovanile è un dovere primario di tutta la società.




24/03/2016
L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore

Giovedì 31 marzo alle ore 18 alla Biblioteca Ambrosiana (Piazza Pio XI, 2 Sala delle Accademie) verrà presentato il volume  L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore (Skira editore). Il bellissimo libro è il risultato delle recenti ricerche rivolte alla rivalutazione dell’attività di Giannino Castiglioni (Milano 1884 – Lierna 1971), uno tra i più importanti pittori, incisori e scultori del Novecento italiano. L’opera, curata da Eugenio Guglielmi, attraverso testimonianze dirette e studi monografici di giovani e accreditati studiosi, nonché inediti materiali d’archivio, mette in evidenza la formazione dell’artista e il suo rapporto con l’ambiente milanese nel clima culturale a cavallo tra il tardo simbolismo ottocentesco e il nascente Liberty. Particolare attenzione viene data alla formazione di Castiglioni presso l’Accademia di Brera e alle opere che lo resero celebre, tra cui ricordiamo quelle presenti al Cimitero Monumentale, i Sacrari dedicati ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e la Porta del Duomo di Milano. Un capitolo riguarda, infine, lo studio dei 350 gessi conservati presso il Comune di Lierna, dono degli eredi, nell’ottica della creazione di una Gipsoteca da inserire nei percorsi provinciali e regionali lombardi.

INGRESSO LIBERO 


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24/03/2016
PASQUA E PASQUETTA APERTI TUTTI I GRANDI MUSEI STATALI

In occasione delle prossime festività di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo i musei, le aree archeologiche e i luoghi della cultura statali resteranno aperti. Domenica 27 e lunedì 28 marzo i grandi musei statali rimarranno aperti, rispettando il normale piano tariffario. Una apertura straordinaria in tutta Italia dagli Scavi di Pompei alla Pinacoteca Brera, dal Castello di Miramare di Trieste al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, da Paestum agli Uffizi, dal Foro Romano e Palatino al Cenacolo Vinciano, dalla Reggia di Caserta al Colosseo, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma ai Musei Reali di Torino, dal Museo d’Arte Orientale di Venezia a Castel Sant’Angelo, dal Museo Egizio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Per informazioni:
http://www.beniculturali.it/
mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti
/MibacUnif/
Comunicati/visualizza_
asset.html_1151786380.html

 




27/02/2016
La Misericordia Spettacolo teatrale di e con Lucilla Giagnoni

Lunedì 29 Febbraio 2016, h 21:00
Chiesa di San Graziano
Arona (NO), Italia

"Beati i Misericordiosi, perché riceveranno Misericordia"

A partire dalla Misericordia come virtù della reciprocità, l'interpretazione di Lucilla Gianoni ci guiderà in un percorso antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile. La rappresentazione dell'incontro tra fede e dimensione civica nella vita di comunità prende forma sullo sfondo del Duomo e del Palazzo della Ragione, luogo d'intreccio tra l'autorità religiosa e il potere civile, per celebrare un valore condiviso, quello di Misericordia appunto, le cui radici affondano nella storia antica. A cura di: Vicariato dell’Aronese; Parrocchia di Arona; Associazione Partecipazione e Solidarietà.




25/02/2016
L’ENERGIA DEL FEMMINILE NEL BUDDHISMO TIBETANO

SABATO 5 MARZO 2016 - dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 16
CELSO - ISTITUTO DI STUDI ORIENTALI
Dipartimento Studi Asiatici
Archivio Arti Contemporanee
BSA Biblioteca di Studi Asiatici
Galleria Mazzini 7 – 16121 Genova - Italy

Il seminario "L'Energia del Femminile nel Buddhismo Tibetano" che si terrà sabato 5 marzo nelle fasce orarie 11-13 e 14-16, verterà sui temi Le forme del divino femminile, Le divinità ‘naturate di spazio’, Archetipo femminile e materno e Donne di illuminazione, e sarà a cura della Prof.ssa Carla Gianotti, tibetologa, docente di lingua e cultura tibetana, autrice di numerose pubblicazioni tra cui: "Donne di illuminazione: Dakini e demonesse”, Madri divine e maestre di Dharma" (Ubaldini),  “La vita di Milarepa” (UTET), prima versione italiana della vita di Milarepa condotta sull’originale tibetano,  “Il Grande Sigillo: la conoscenza originaria di Maha Mudra” (Mimesis), “Cenerentola nel paese delle nevi” (Utet). Il Seminario e' ad iscrizione.

Per informazioni:
tel [+39] 010586556
info@celso.org
www.celso.org




25/02/2016
Symbols

4 – 26 marzo 2016
Genova Palazzo Ducale - Fondazione per la cultura
Sala Dogana
Piazza Matteotti, 9
Genova, Italia

Inaugurazione venerdì 4 marzo, ore 18
Orario: mar-dom ore 15-20 Ingresso libero

16 incisori hanno riletto in chiave contemporanea i simboli dei monumenti funerari presenti in alcuni cimiteri monumentali europei e 10 tra musicisti e danzatori ne hanno tratto coreografie. Dopo le residenze d’artista di Avilés e di Dundee realizzate all’interno del progetto Symbols, una mostra evocativa nata dalle suggestioni dell’arte funeraria.

Per informazioni:
palazzoducale@palazzoducale.
genova.it
www.palazzoducale.genova.it



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02/08/2021
Arte CiviltĂ  e Sacro per abitare la Terra 2021

Rassegna d’arte sacra contemporanea
Dal 15 al 29 agosto 2021
Cureggio (NO) Piemonte


La rassegna di opere d’arte dedicate alla cultura artistica contemporanea e specificatamente all’ampio territorio iconografico del sacro, pone in evidenza la presenza di una creatività artistica che si distribuisce e si articola all’interno dei diversi livelli del sistema dell’arte, tra diseguali forme estetiche e difformi valori. Questo dato dimostra che nel presente come nel passato il territorio del sacro congiunge e influenza le diverse fasce di percezione e di fruizione dell’arte; una linea che si estende e che congiunge con diversi strumenti la devozione popolare alla raffinata cultura del fondo oro, dall’iconografia come citazione, all’esasperazione del manufatto concettuale e installativo.
Una persistente e diffusa attenzione all’esperienza e al patrimonio culturale iconografico-religioso, ma anche l’attenzione all’esperienza spirituale costantemente rappresentata, indicano la centralità del sacro anche nella stagione contemporanea.
In questo quadro inedito si situa e si pone in stretto rapporto di corrispondenza con i contenuti sottolineati, il progetto della mostra “Arte Civiltà e Sacro per abitare la Terra”; appare interessante non solo la presenza di un patrimonio di opere frutto della partecipazione e della condivisione degli scopi e le funzioni da parte degli artisti, ma anche l’interessante individuazione di un nuovo obbiettivo, la diffusione al pubblico attraverso forme partecipative.
Con questa iniziativa nelle chiese di Cureggio (NO) il progetto Arte Sacra Contemporanea, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, che metterà a disposizione numerosi artefatti realizzati nell’Ex Dipartimento di Arte Sacra, aggiunge un ulteriore tassello a quel percorso antico in cui l’esperienza espressiva esce dal contesto privato dell’artista, per articolarsi all’interno di una fruizione allargata e sfaccettata delle opere d’arte.
La Prof.ssa Federica Mingozzi critica d’arte, scrive della rassegna:
Rappresentare l'irrappresentabile attraverso i linguaggi della contemporaneità: questa è la sfida del nuovo percorso che l’associazione culturale ACC ha intrapreso in questo particolare momento storico, con la volontà di cercare risposte al divenire della storia. Un itinerario nel divino, attraverso le opere di artisti diversi tra loro, ma uniti da un unico scopo: rendere i riguardanti partecipi del loro universo sensibile e spirituale, lasciando loro la libertà di emozionarsi e interpretare il creato nella sua interezza.

ARTISTI PARTECIPANTI:
Nina Paley, Silvia Venuti, Maria Bonaduce, Ilaria Forlini, Debora Fella, Clara Brasca, Grazia Simeone, Silvana Marra, Daniela Grifoni, Marina Caccia;
Carlo Iacomucci, William Xerra, Nicola Liberatore, Enrico Del Rosso, Stefano Pizzi, Paolo Scirpa, Antonio Spanedda, Filippo Rossi, Mauro de Carli, Giovanni Morgese, Luigi Sergi, Gabriele di Maulo, Federico Cozzucoli, Tarshito, Bios Vincent, Pierangelo Bertolo, Floriano Catanzaro, Pietro Cirillo, Massimo Magistrini
 

Programma:

domenica 15 agosto 2021
alle 11.00
Inaugurazione della rassegna 
presso il Battistero di San Giovanni Battista a Cureggio (No)

domenica 22 agosto 2021
dalle 14.30 alle 18
VISITA GUIDATA con la Prof.ssa Federica Mingozzi 
Parrocchiale Maria Vergine Assunta
Battistero di San Giovanni Battista
Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Bernardo
Chiesa di San Pietro
Chiesa Madonna della neve



domenica 29 agosto 2021
dalle ore 16
PERFORMANCE “litaniae pro sanctitate Aloisii Buñuel” dell’artista FEDERICO COZZUCOLI
Chiese di Cureggio (No)

domenica 29 agosto 2021
alle ore 18
PRESENTAZIONE DELL’OPERA RIVERBERI di MASSIMO MAGISTRINI (fotografo)
presso il TAM Casa della Torre - piazza Cesare Battisti 11, Cureggio (No).




05/09/2017
Arte, CiviltĂ  e Sacro per abitare la terra

10 settenbre - 1 ottobre 2017 Prorogata fino a giovedì 12 ottobre 
Sala del Compasso
Cupola di San Gaudenzio

Via Gaudenzio Ferrari 13
Novara, Italia

Inaugurazione: Domenica 10 settembre 2017 ore 11

Domenica 10 settembre 2017 si terrà a Novara, nella splendida cornice della Sala del Compasso della Cupola di San Gaudenzio, l’evento articolato “CIBO CARTE e ARTE” dedicato aila cultura con la mostra d’arte contemporanea “Arte, Civiltà e Sacro per abitare la terra“, la performance artistica “Confession’s Look” di Federico Cozzucoli, la performance teatrale “Alessandro Antonelli racconta la sua Cupola”, la salita alla Cupola e l’approfondimento dell’architetto Pier Luigi Benato esperto sul monumento. L’evento è dedicato al gioco con il Torneo di Burraco e alla convivialità con il pranzo presso il ristorante gourmet Sciauru di Novara. 

Mostra: "Arte, Civiltà e Sacro per abitare la terra"
L’evento “CIBO CARTE e ARTE si aprirà con l’inaugurazione alle ore 11 della mostra "Arte, Civiltà e Sacro per abitare la terra” una rassegna espositiva di opere d’arte di Artisti Contemporanei dalla collezione ASC arte sacra contemporanea (www.artesacra- contemporanea.it), che resterà aperta al pubblico da domenica 10 settembre fino a domenica 1 ottobre 2017. La sfida che la collezione di opere di “ASC arte sacra contemporanea” ci propone è l’alleanza tra arte e sacro.

Il materialismo di questa civiltà ha spostato la sensibilità dell’uomo a pura eccitazione ed emozione, facendogli perdere la capacità di cogliere l’intelligenza delle cose.
In questa iniziativa gli artisti e le loro opere diventano “mediatori sociali” che promuovo- no quel cambiamento di cui oggi si avverte un’estrema necessità: tornare a vedere l’anima delle cose nella quotidianità e nella sacralità dei rapporti tra le persone. La mostra “Arte, Civiltà e Sacro per abitare la terra“, di grande spessore culturale, assomma in sé diversi strumenti espressivi riconducibili alla sfera del sacro, con i valori e le funzioni al suo interno evidenti, ma anche quelli mimetizzati e nuovi. Le opere sono, infatti, frutto di incontro tra la cultura dell’arte e il patrimonio della cultura religiosa, tra la sensibilità dell’uomo creativo e la profondità dell’esperienza spirituale, tra le variabili interpretative nella fruizione del sistema iconografico e la ricerca condotta negli anni dal Dipartimento di Arte e Antropologia del Sacro dell’Accademia di Brera di Milano. L’intento della mostra è quello di ridare dignità e slancio alla contaminazione reciproca tra arte e fede, spostando l’attenzione dai livelli colti del sacro al piano della natura antropologicamente sacra dell’arte e della vita.

Artisti:
Antonio Spanedda (Novara), Bios Vincent Lipari (Erice TP), Carlo Iacomucci (Macerata), Clara Brasca (Milano), Debora Fella (Milano), Eliana Frontini (Novara), Enrico Del Rosso (Trieste), Federico Cozzucoli (Messina), Filippo Rossi (Firenze), Fiorenza Giuliani (Varallo Sesia VC), Florine Offergelt (Utrecht, Netherlands), Giovanni Morgese (Terlizzi BA), Gabriele Di Maulo (Milano), Ilaria Forlini (Milano), Maria Bonaduce (Terlizzi BA), Mauro De Carli (Trento), Nicola Liberatore (Foggia), Nina Paley (Champaign, Illinois USA), Paolo Scirpa (Siracusa), Silvia Venuti (Varese), Stefano Pizzi (Pavia), Tarshito (Corato BA), William Xerra (Firenze).

Alle opere e agli artisti verrà dedicato un approfondimento a cura del Prof. Carlo Cerutti e degli studenti del Liceo delle Scienze Umane Contessa Tornielli Bellini di Novara (progetto alternanza scuola lavoro e credito formativo). Con esso si intende dare vita ad una nuova forma di fruizione dell’arte contemporanea realizzata attraverso gli occhi dei giovani studenti chiamati a confrontarsi con il pubblico durante tutto il periodo della mostra sui seguenti maestri d’arte contemporanea, con cui sono entrati in contatto diretto: Carlo Iacomucci, Antonio Spanedda, Giovanni Morgese, Mauro De Carli, Nicola Liberatore, Silvia Venuti, Filippo Rossi.

Performance artistica “Confession’s Look” di Federico Cozzucoli
L’evento “CIBO CARTE e ARTE” sarà anche occasione per conoscere personalmente l’artista e performer messinese Federico Cozzucoli che nella sua arte mescola l’esperienza rituale liturgica della chiesa cattolica con elementi sincretisti sia della cultura pop che della cultura alta. Durante la giornata di domenica 10 settembre il pubblico presente potrà partecipare direttamente alla realizzazione della nuova video performance “Confession’s Look” con cui l'artista metterà in scena la vita social contemporanea, dove i rapporti sono brevi e mediati da un elemento tecnologico e dove realmente non ci si scambia nulla di intenso e personale. Il video realizzato sarà fruibile per tutta la durata della mostra.

Performance teatrale "Alessandro Antonelli racconta la sua Cupola”
La giornata di domenica 10 settembre verrà ulteriormente arricchita della performance teatrale “Alessandro Antonelli racconta la sua Cupola” a cura degli attori Vito Lucio Comes e Aldo Villa, che riporteranno in vita il famoso architetto novarese del XIX secolo attraverso la propria personale interpretazione.

Intervento dell’architetto Pier Luigi Benato
Sempre domenica 10 settembre l’architetto Pier Luigi Benato interverrà con un approfondimento che verterà sugli aspetti architettonici del prestigioso monumento frutto del genio di Alessandro Antonelli.

Salita alla Cupola e visita alla mostra
Per tutta la durata dell’iniziativa (dal 14 settembre al 1 ottobre) sarà possibile con accompagnatori effettuare la salita alla Cupola di San Gaudenzio, l’opera monumentale dell’architettura italiana simbolo indentitario della città di Novara e visitare la mostra accompagnati dagli studenti del Liceo delle Scienze Umane Contessa Tornielli Bellini di Novara. Per prenotare la visita rivolgersi ad ATL - Agenzia Turistica di Novara (tel. 0321 394059 - info@turismonovara.it). I visitatori attraverso la sala del transetto saliranno fino al primo anello della Cupola, da cui godranno della vista di tutta la catena montuosa delle Alpi.

L’evento di apertura di domenica 10 settembre verrà ripreso da Videotop, settimanale televisivo di spettacolo e tempo libero, che trasmette sul circuito televisivo a copertura nazionale su 30 emittenti in onda sul digitale terrestre, satellite e canali social.
A scopo divulgativo è disponibile un catalogo dedicato alla mostra “Arte, Civiltà e Sacro per abitare la terra” contenente tutte le informazioni sulle opere e sugli artisti, per far conoscere, al pubblico che interverrà all’evento, il mondo dell’arte contemporanea e tema sacro e spirituale.

Partner dell’iniziativa: Dal Negro, Luigi Francoli Grappe, Torraccia Del Piantavigna, Bottega della Cornice, Ristorante Sciauru, Biscottificio Camporelli, Edizioni Interlinea, VideoTop
Patrocinio: Comune di Novara e Consiglio Regionale del Piemonte
Organizzatori: ACC Associazione Culturale Creativa, ASC Arte Sacra Contemporanea

Informazioni:
Per prenotare la visita dal 14 settembre al 1 ottobre rivolgersi ad ATL - Agenzia Turistica di Novara (tel. 0321 394059 - info@turismonovara.it).

Per partecipare il 10 settembre rivolgersi a:
ACC Associazione Culturrale Creativa
info@associazioneculturalecreativa.it
Tel. +39 0321 452397

Per informazioni e per partecipare al Torneo del Compasso rivolgersi a:
Tel. +39 347 5990404



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16/06/2017
CORPORALE di Roberto Gianinetti

16 giugno - 31 luglio
Museo Diocesano
Via Gasparo da Salò, 13
Brescia, Italia

Mostra personale di incisioni, libri d’artista, matrici, tessuti e installazioni di Roberto Gianinetti. 50 opere, liberamente ispirate al “Sacro”, create negli ultimi 10 anni dall’artista vercellese. Xilografie, incisioni su linoleum e matrici sperimentali, stampate a torchio manuale o con il “cucchiaio” su carta Hahnemuhle e seta. La maggior parte di questi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero (Danimarca, Germania, Lussemburgo, Serbia, Russia, Spagna) in occasione di mostre collettive e personali. Di particolare rilievo il corpus di Sindon Credo, esposto nel 2010 in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone a Torino; i lavori ispirati a Emilio Vedova: “Suite”, presentati per l’evento: Vercelli “ARCA/Guggenheim” – 2011; tre delle otto opere su Charles Mingus, “Palazzo Ducale, Genova” – 2011; “Menù de Lux”, Atelier Empreinte Luxembourg – 2014 e Rocca Sforzesca, Soncino (Cr) – 2015; “Volti”, 1° premio Biennale di Kazan (Russia); “Soft Machine & Annunciazioni” Confraternita di San Vittore e Museo Borgogna, Vercelli – 2016 (Arcidiocesi di Vercelli e Lions Club Vercelli); “Petit dejeuner sur l’herbe” MACBA e Università di Barcellona – 2016, finalista … Il titolo della mostra origina dal romanzo Corporale di Paolo Volponi, letto alla fine degli anni ’70. Vocabolo che si è fatto strada a poco a poco nel mio immaginario e mi ha accompagnato nella musicalità jazz, continuando negli “studi anatomici” di Medicina Veterinaria e infine all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Per informazioni:
www.diocesi.brescia.it/museodiocesano
www.facebook.com/Museo-Diocesano-di-Brescia-sito-ufficiale-95864127521




10/04/2017
INCISIONE E GRAFICA

Fino al 30 aprile 2017
CESMA-Centro Studi Marche 
Via dei Coronari, 181
Roma, Italia

Presso il CESMA-Centro Studi Marche "Giuseppe Giunchi" in Via dei Coronari, 181 a Roma, martedi 21 marzo alle ore 18 inaugurazione della mostra dal titolo: "Incisione e Grafica" . (dal 21 marzo al 30 aprile 2017).
Dalla famosa Scuola del Libro di Urbino noti interpreti dell'arte incisoria.
La mostra sarà presentata del critico d'arte Stefania Severi.
Le opere fanno parte della "Raccolta d'Arte Permanente di Artisti Marchigiani" del Centro Studi Marche.
Opere esposte degli artisti incisori:
- Sergio Belfioretti (nato a Senigallia)
- Trento Cionini (Urbania 1919- Roma 2005)
- Eros Donnini (nato a Fano)
- Carlo Iacomucci (nato a Urbino)
- Valeriano Trubbiani (nato a Macerata)

coordinamento e organizzazione dott.ssa Pina Gentili
per info: tel. 06.68309516 - ciascesmaroma@gmail.com

 




10/04/2017
Paola De Rosa. 2 Vie Crucis a Castel dell'Ovo. Dipinti d'Invenzione

Dal 12 al 25 aprile 2017
Sala delle Terrazze di Castel dell'Ovo a Napoli

Inaugurazione: Mercoledi' 12 aprile 2017, ore 17.00

La Sala delle Terrazze di Castel dell'Ovo a Napoli ospita, dal 12 al 25 aprile 2017, la mostra di Paola De Rosa 2 Vie Crucis a Castel dell'Ovo. In mostra, sono esposti due cicli pittorici realizzati nel 2012 e nel 2014-15. Il primo ciclo pittorico, dal titolo Via Crucis d'Invenzione, è composto da 14 oli su tela e dai rispettivi studi a matita e acquerello su carta ed è stato esposto, a partire dal 2013, nel Museo Civico Rocca Flea a Gualdo Tadino, ne La Stanza dell'Aliprandi in Brera a Milano, nella Pinacoteca Civica Casimiro Ottone di Vigevano e, in parte, al Chiostro del Bramante di Roma. Il secondo ciclo pittorico, dal titolo 14 Stazioni d'Invenzione, è composto da 14 dittici a olio su tela e dai rispettivi studi a gessetto su carta ed è stato esposto nel 2016 al Museo Emilio Greco di Sabaudia. Queste due Vie Crucis, lontane dalla tradizione figurativa a cui si è normalmente abituati, condividono una stessa matrice spaziale composta da frammenti di un plastico di cartone, ispirato alle tavole delle Carceri d'Invenzione di Giambattista Piranesi. Come indicato da Luciana Rogozinski, "il forte e costante orientamento sul Significato ne fa - della prima Via Crucis - un'operazione allegorica, una scena concettuale che coinvolge lo spazio, le architetture afunzionali, le pedine impersonali delle singole sequenze (le mele) e quanto di contemporaneo possa integrarvisi (i giornali come parti della sintassi ambientale). Dunque uno straniamento che rimette in causa il problema del Vortice, compreso quello storico, a cui il Significato è consegnato". Come scrive Alessandra Muntoni in merito alla seconda Via Crucis, "Il Tempio di Erode - come le Carceri di Piranesi - è però di pietra, mentre quello di Paola De Rosa è di cartone. Qui si coglie una sostanziale differenza che serve per un contrasto voluto. Se il Tempio - Carcere è rappresentazione di materia quasi impalpabile, Gesù è invece rappresentato come carne grondante sangue. Egli attraversa i frammenti del Tempio distrutto avviandosi per la "via dolorosa" verso una meta non visibile, infinita. Anzi non percorre sempre quella via, spesso la vede dal di fuori, nell'assenza assoluta delle turbe, dei soldati, degli apostoli, delle donne. È una via tracciata come la pagina infinita di un libro. Anzi, del "Libro", lastricato coi caratteri che riprendono la trama ondulata alla quale i due fogli di cartone sono incollati. Il Libro è interpretato, dunque, come percorso. La Via è il Libro, è la Sacra Scrittura che viene percorsa per realizzare il nuovo Tempo". Nel loro complesso, queste due Vie Crucis conducono, nell'àmbito di una ricerca pittorica, a possibili "interpretazioni che possono essere misurate con esperienze e significati presenti nella memoria di ciascuno di noi" (A. Muntoni). La mostra è stata realizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli.

Informazioni:
Paola De Rosa. 2 Vie Crucis a Castel dell'Ovo. Dipinti d'Invenzione
Luogo: Napoli - Castel dell'Ovo, Sala delle Terrazze
Inaugurazione: mercoledì 12 aprile 2017, ore 17
Periodo: dal 12 al 25 aprile 2017
Orari: dal lunedì al venerdì (14-19); sabato (10-19); domenica e festivi (10-14)
Ingresso: libero
Info: info@paoladerosa.co
Sito web: www.paoladerosa.co

 




09/03/2017
Camilla Marinoni
 - A MERET

8 marzo - 2 aprile 2017
Fondazione Adriano Bernareggi
Via Pignolo 76
Bergamo - Italia

Il fatto che un artista frequenti interessi non genericamente orientati ai temi del sacro e dello spirituale ma specificamente legati alla tradizione biblica del senso religioso, porta oggi con sé una originalità che non manca di coraggio. Non solo per il suo rimanere nei pressi di una cultura che per tante ragioni porta con sé le ferite della squalifica sociale. Ma soprattutto per la temerarietà di avvicinarsi con gli strumenti espressivi e concettuali dell’«arte contemporanea» a una materia ancora istintivamente legata alla convenzione figurativa dell’«arte sacra». Le perplessità suscitate dalla prima e le nostalgie inoculate dalla seconda in certi perimetri della cultura religiosa non hanno ancora smesso di alimentarsi a vicenda. Nonostante tutta l’acqua passata sotto i ponti. Questo buttarsi in una mischia ancora avvolta dalla polvere indica certamente carattere da vendere. Farlo oltretutto andando a mettere il dito in certe questioni di genere, aumenta il merito dello sforzo meditativo manifesto in questa mostra. L’artista donna che lavora sui temi della condizione femminile può anche apparire un luogo comune che non sorprende più. Anche se non va trascurato a prescindere. Avventurarsi in una riflessione sulla donna passando attraverso certe figure femminili estratte dal vivo della letteratura biblica ha però qualcosa di meno prevedibile. Espone di sicuro a maggiori pregiudizi. Richiede senz’altro una libertà di lettura che sappia stare lontana da certe ovvietà devozionali senza però allontanarsi da un necessario centro di densità spirituale.
La dedica del titolo a Meret Oppenheim, modella e musa di Man Ray, accende già un ammonimento fermo e perentorio circa i sentieri che Camilla Marinoni decide di aprire in questa piccola incursione nel brusio di un gineceo biblico. Un omaggio personale e affettivo. Ma difficile non vederlo anche come una dichiarazione di intenti. Una vicinanza di spirito. Una ispirazione, per quanto tenue.
Eva, Tamar, Rut, Maria e un’anonima adultera, le cui iniziali formano l’acronimo che dà il titolo alla mostra, sono nel contempo tipi di donne reali e icone di una mitologia sfuggente, persone realmente esistite e figure letterarie forgiate dalla teologia del testo, realtà e immagine, quell’universale che la lettera biblica ha imparato a distillare osservando con scrupolo un numero sconfinato di femmine reali, del loro coraggio e della loro vulnerabilità. Nella mostra nessuna di loro è chiamata a insegnare nulla. Ognuna di esse è una sorta di ingresso in un modo di essere, in cui molte donne potranno riconoscersi e a cui molti uomini cercheranno di avvicinarsi, una forma dell’esistere che Camilla Marinoni traduce per lo più in gesti da compiere, in una forma di interazione con gli interventi artistici senza di cui il senso delle istallazioni non prende vita. L’insieme del lavoro convoca una pluralità di scelte formali che alla fine si sommano come un catalogo dei poteri espressivi dell’arte, dai video, alle emissioni acustiche, alle strutture polimateriche, al concettualismo di oggetti trasformati in una situazione. In questa piccola antologia di generi letterari dell’arte bisognerà muoversi senza reticenze, sedersi davanti a uno specchio e guardarsi negli occhi, annodare fili su una albero di ceramica, chinarsi attratti da voci che vengono da una scatola nera, insomma offrire il proprio corpo come indispensabile complemento dell’operazione artistica.
Magari poi a uno viene voglia di tornare alla rudezza di quei racconti da dove sbucano queste donne bibliche, per capire certi nessi che il lavoro dell’arte ha disciolto della sua interpretazione, persino trovarne di nuovi, come qualcuno che appena iniziato alla lettura non sa più frenare l’emozione di inoltrarsi in nuove storie. Ma il lavoro di Camilla Marinoni ha la solidità di quegli incontri personali che diventano porte d’ingresso per molti. I suoi occhi hanno visto cose che le sue mani ci mettono di fronte. Lo ha fatto peraltro con sobrietà, senza accumuli didascalici, conservando l’essenziale e lasciando perdere l’inutile, oggetti contati, immagini scelte, gesti selezionati. Senza cedere alla tentazione di esibire se stessa, di rispecchiarsi narcisisticamente nella propria opera, di rovesciarsi nei temi facendone cornici del proprio interiorismo. L’indice di ogni elemento delle istallazioni è sempre puntato altrove. In un punto che forse nemmeno Camilla Marinoni conosce fino in fondo e di cui potrà conoscere la direzione solo osservando a sua volta tutti quelli che passeranno tra le sue opere. A cura di Giuliano Zanchi.

Per informazioni:
info@fondzionebernareggi.it




15/11/2016
Alessio Deli - La bellezza e la ruggine

Dal 14 al 26 novembre 2016
Sala Santa Rita
Via Montanara (ad. Piazza Campitelli)
Roma, Italia

La Sala Santa Rita, nell’ambito della V edizione di Autunno Contemporaneo, presenta La bellezza e la ruggine di Alessio Deli all’interno di un ciclo di tre mostre di artisti che, in modi differenti, si rivolgono al tema del sacro e della sacralità inteso come memoria originaria, ma anche come fondamentale istanza antropologica. Non sempre, infatti, l’arte sacra è rivelativa del sacro, ma sempre il sacro nell’arte dà voce a questa innata dimensione esistenziale dell’uomo, così da rendere l’arte una manifestazione fondamentale del processo d’identità umana e culturale. Le installazioni site specific nella Sala Santa Rita di Roma sono dedicate alla riflessione sul rapporto tra arte contemporanea, sacro e sacralità, analizzando e contestualizzando il concetto di arte sacra moderna, sottolineando attualizzazioni, tendenze diverse e talvolta conflitti nel rapporto fra arte e sentimento del sacro e della sacralità. Alessio Deli ha ideato dunque un incontro misterioso tra epoche e stili differenti, in un’installazione che lavora sulla memoria e sulla nostalgia in cui è presentato un ciclo di sculture recenti che fondono sacralità, classicità e avanguardia.
Deli così interviene nei suggestivi spazi della ex chiesa di Santa Rita facendone dialogare l’impianto barocco con le presenze plastiche e angeliche di opere che evocano antiche liturgie, memorie rinascimentali ed elementi di forte contemporaneità, nel mistero di un misticismo legato allo splendore delle figure femminili. Deli coniuga con maestria la grazia misteriosa e celestiale delle donne rinascimentali scolpite da Francesco Laurana, da Verrocchio o da Jacopo della Quercia alla ricerca sui nuovi materiali e sui materiali di recupero nata col Futurismo e giunta fino all’Arte Povera e oltre, in una ricerca che ha avuto il suo apice nell’opera di Alberto Burri insieme a quella di Ettore Colla, Mimmo Rotella e Jannis Kounellis. La capacità del giovane artista, infatti, non è solo quella di lavorare con il ready-made in senso installativo, ma anche di creare un’armonia tra il polimaterismo e la sua capacità di modellare e comporre le anatomie e i volti, con una qualità formale da scultore antico che nella sua leggerezza si redime da ogni possibile accademismo evidenziando invece una finissima intensità di immaginazione e realizzazione iconica. Le opere di Deli si trasformano così in una vera e propria sublimazione sacrale della materia brutale del mondo, degli scarti della civiltà postindustriale e delle cose neglette, consumate dal tempo e dall’uso, abbandonate ai margini delle nostre città, in un’azione di redenzione degli oggetti scartati, che vengono riscattati dalla loro condizione di inutilità, per trasformarsi negli abiti sontuosi di figure metaforiche che portano con sé allusioni enigmatiche. Così, così come un fiore nato in luoghi contaminati e in rovina, la grazia spirituale delle donne di Deli sboccia dal metallo arrugginito e dalla materia corrosa, metafora di una bellezza che trova sempre la sua via di rinascita. In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con un testo del curatore Lorenzo Canova e una poesia inedita di Marco Lodoli ispirata alle opere di Alessio Deli.

Alessio Deli
BIOGRAFIA:

Nato a Marino, in provincia di Roma, nel 1981. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Marino si è diplomato con il massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si è specializzato in scultura. Successivamente ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento delle discipline plastiche presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.La sua area di ricerca e  di produzione artistica, iniziata fin dagli anni della formazione, si è sviluppata e arricchita nell’ultimo decennio, su tematiche di natura figurativa, sia nel disegno che nella scultura. Per la scultura in particolare l’impronta che imprime alle opere si rivela mediante l’assemblaggio e la modellazione di materiali di recupero. Sebbene il suo stile abbia profonde radici nella tradizione classica, il suo desiderio di ridar vita ai materiali abbandonati e di riciclo dà al suo lavoro un pertinente taglio postmoderno. Recentemente Arte Rai ha realizzato un documentario sul suo lavoro dal titolo “La Scultura Ecologica”. I suoi lavori sono collocati in spazi pubblici come la Basilica di S. Maria in Aracoeli a Roma, il MacS di Catania, la Raccolta Civica d’Arte Contemporanea di Palazzo Simoni Fè di Bienno, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti a Cosenza.

Per informazioni:
http://www.comune.roma.it




12/09/2016
DI MAULO - 
La scultura e il disegno


24 settembre - 29 ottobre 2016
Sala Veratti
Via Carlo Giuseppe Veratti, 20
Varese, Italia

Inaugurazione: sabato 24 settembre 2016 ore 17,30

Oltre 40 disegni originali, una grande scultura di una testa “neoclassica” realizzata con la pietra nera di Saltrio e quella rossa di Arzo, oltre ad alcuni preziosi modelli per argenti liturgici eseguiti nei laboratori della provincia di Varese, saranno esposti nella Sala Veratti dal 24 settembre al 29 ottobre 2016. Tra le opere in mostra, per la prima volta, anche disegni preparatori della monumentale Via Crucis in pietra di Saltrio per la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Rovello Porro (CO) progettata dall’Architetto Paolo Mezzanotte, editi in una pregevole pubblicazione con testi tratti dalle meditazioni del Beato Luigi Monza. Lo spunto insomma per conoscere, oltre che un artista in grado di dialogare con grandi architetti e coi committenti ecclesiastici contemporanei, materiali come le pietre locali e luoghi inediti e adornati da opere d’arte. L’insieme dei disegni, rimarcano l’interpretazione dei passi evangelici che, nella realizzazione del tratto grafico connaturale all’affermato linguaggio estetico dell’artista, trovano ludiche sfumature che lo smalto insito nella pietra lavorata e levigata nei laboratori di Viggiù, arricchisce emozionando chi si accosta per cogliere la carità e il dolore del narrato. L’analisi di merito di questa monumentale saga proietta attraverso la narrazione della “Passio Christi” i bisogni emotivi dell’uomo moderno. (Franco Cajani) Complementare alla mostra è la proiezione del documentario La Via Crucis di pietra di cui Ennio Morricone, uno dei maggiori compositori viventi , 2 volte premio Oscar, alla carriera nel 2007 e per la miglior colonna sonora nel 2016, affascinato dalle forme di Gabriele Di Maulo, ha composto la colonna sonora che scandisce le tappe della realizzazione delle opere esposte a Rovello Porro. La mostra potrà essere visibile anche in maniera virtuale, accessibile da remoto da chiunque possieda un computer o uno smartphone. Sarà sufficiente inquadrare con un lettore, il QR Code presente sulle locandine e sull’invito, per accedere al sito con il tour a 360° delle opere dell'artista esposte nella Sala Veratti; o in alternativa, si potrà scaricare gratuitamente l'App VirtuaPlayer, per vedere la mostra attraverso un visore virtuale.

BIOGRAFIA SINTETICA
Gabriele Di Maulo
Nato a Milano nel 1968.
Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Chiavari e all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Di Maulo perfeziona il modo di lavorare nell’ambito di una ricerca formale perseguendo una figurazione che interessa non solo la scultura e la medaglistica, ma anche le tecniche dell’incisione, della litografia e della serigrafia, distinguendosi con un tratto lapidario e personale che trova un lirismo talvolta monocromatico spaziando tra il sacro e il profano. La progressiva elaborazione dello stile si affina, coi corsi di scultura a Monaco di Baviera alla Akademie der Bildenden Künste e successivamente, negli anni in cui è assistente di Floriano Bodini presso lo storico Studio di Via Hajech in Milano. Vincitore di prestigiosi riconoscimenti in campo artistico, ha al suo attivo un’intensa attività espositiva. Vive e lavora Chiavari (GE).

Per informazioni:
uff. Didattica 0332 255473
museo Castello 0332 820409
www.museidivarese.it - www.varesecultura.it




31/05/2016
L'ALTARE E L’AMBONE. Opere di ALBERTO GIANFREDA

Chiesa di San Nicola da Tolentino
Campo dei Tolentini
Venezia

Da giovedì 27 maggio, di fronte alla 'macchina scenica' del maestoso altare tridentino policromo, si colloca il nuovo altare rispondente alle indicazioni conciliari: "rendere possibile la celebrazione rivolti al popolo” e “consentire di girarvi intorno e di compiere agevolmente tutti i gesti liturgici ad esso inerenti" (CEI, L'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, 1996, n. 17) e fuori dal presbiterio, in prossimità dell’assemblea è posizionato l'ambone, entrambi opera di Alberto Gianfreda. Lʼaltare è caratterizzato da una superficie lievemente opalescente sulla quale si condensano piccole schegge di Okite colorata, azzurra e grigia. Le sue singole facce si presentano quali schermi irradianti capaci di proiettare bagliori di luce partecipativa verso lʼassemblea. I frammenti di colore si intensificano verso la parte alta dellʼaltare sollevando concretamente il piano superiore dal restante volume, marcando così la differenza tra ara e mensa. Lʼambone, ponendosi quale superamento del sepolcro vuoto da cui il Cristo è risorto, si propone quale rigorosa pagina frontale su cui si poggia il tessuto realizzato anch'esso in Okite, contrassegnato da una trama flessibile, morbida e modificabile, suggerendo l'idea di una tenda che svela, di unʼala dʼangelo che annuncia, della parola che si estende verso chi ascolta." L'ambone è dunque metafora di quel luogo: presenza della tomba vuota e dell'annuncio pasquale al mondo. "(liturgista Francesca Leto) 
I due poli liturgici, altare e ambone, oltre a rispondere alla funzione per cui sono progettati, si inseriscono per forme, materiali, e riferimenti nel panorama complesso dei linguaggi della scultura contemporanea misurandosi sul rapporto tra ciò che è permanente e statico, (natura della scultura e dei suoi materiali) e la transitorietà delle “cose” che viviamo attraverso un processo tra frammentazione e ricostruzione della materia e della forma. Per entrambi spicca la presenza inedita e originale delle lastre di Okite, di un nuovo materiale di sintesi tra quarzo, resina poliestere e pigmenti naturali, in grado di apportare quegli evidenti elementi di luce e soprattutto di colore, che reinterpretano e rilanciano nella Chiesa dei Tolentini i valori della pittura veneziana. Rispettando il valore monumentale della pietra, i dati di centralità e di attrazione nello spazio, la specifica lavorazione delle lastre di Okite, la loro mirata frammentazione policroma, altare e ambone appaiono in grado di affermare il valore dell'habitat familiare proprio del sistema sociale contemporaneo, di contrassegnare la memoria della cultura domestica riconfermando i valori e le funzioni della liturgia cristiana. 




11/04/2016
Mauro Paillex. Venire al mondo

Fino al 17 aprile 2016
Hôtel des Etats
Piazza Chanoux, 8
Aosta, Italia

La Sede espositiva Hôtel des États di Aosta ospita fino al 17 aprile 2016 la mostra fotografica “ Mauro Paillex. Venire al mondo ”. L’esposizione propone una selezione di immagini che documentano il tema del parto e della nascita nella società contemporanea. Le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, sono state realizzate all’Ospedale Beauregard di Aosta e documentano un evento naturale e nel contempo straordinario e simbolico, quello del parto e della nascita di una nuova vita. «Gli scatti realizzati dal fotografo Mauro Paillex – afferma l’Assessore regionale all’istruzione e cultura Emily Rini – rappresentano un omaggio al tema della nascita attraverso l’obiettivo di un autore talentuoso, che ne può cogliere la straordinaria magia grazie al duplice ruolo di fotografo e di medico ginecologo. Un evento che implica emozioni forti e la cui straordinaria e umanissima unicità è sottolineata dalle parole in poesia di Enrico Martinet, che accompagnano le fotografie in mostra». La mostra Mauro Paillex. Venire al mondo, promossa dalla Regione autonoma Valle d’Aosta – Assessorato Istruzione e Cultura, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, curato da Daria Jorioz, contenente testi di Mauro Paillex, Enrico Martinet e Livio Leo, edito dalla Tipografia Valdostana.

Biografia
Mauro Paillex è nato ad Aosta, dove vive e lavora. Ha realizzato numerose mostre in Italia e all’estero, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra i quali il primo premio nel concorso fotografico dell’edizione francese della rivista Photo e il premio nel concorso mondiale indetto dal sito americano OPHOTO.com, entrambi nel 2000. Nel 2007 ha ottenuto dalla rivista Photo edizione francese il primo premio dedicato alle immagini realizzate con un telefono. Pubblica regolarmente su riviste internazionali di sport e tempo libero.

Per informazioni:
Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura 
Struttura Attività espositive
tel.: 0165.274401, e-mail: u-mostre@regione.vda.it
Internet: www.regione.vda.it
Sede espositiva Hôtel des États
tel.: 0165.300552




01/04/2016
SOTTO UN ALTRO CIELO

20 aprile - 21 maggio 2016
Galleria San Fedele
Via Ulrico Hoepli, 3 a/b - Milano

INAUGURAZIONE: MERCOLEDI 20 APRILE 2016, ORE 18.30

A Milano, presso la Galleria San Fedele, il 20 aprile alle ore 18,30 inaugura SOTTO UN ALTRO CIELO, mostra collettiva che vede protagoniste Gabriella Benedini, Sonia Costantini, Elena Modorati e Fausta Squatriti. L’esposizione è curata dal critico Matteo Galbiati e dal direttore della Galleria San Fedele Andrea Dall’Asta SJ. Per la prima volta la Galleria San Fedele presenta una mostra collettiva in cui quattro artiste riflettono sul significato del sacro: Gabriella Benedini, Sonia Costantini, Elena Modorati e Fausta Squatriti avviano un dialogo e un confronto di esperienze, storie, ricerche e riflessioni. La grande installazione di Gabriella Benedini dal titolo Pesca miracolosa, attraverso una barca circondata da una serie di pannelli che rappresentano un cielo cupo e inquietante, evoca una pluralità di elementi simbolici: la barca, se da un lato è infatti il luogo biblico in cui i pesci sono accolti dagli apostoli grazie alla parola di Gesù, dopo una notte infruttuosa, dall’altro lato allude a tutte quelle imbarcazioni che oggi trasportano migliaia di migranti in cerca di salvezza. Una scrittura monocroma trasforma le superfici dipinte da Sonia Costantini in vibrazioni cromatiche dove la luce interviene modificando e alterando la fisicità dell’opera e il suo legame con lo spazio. Ogni dipinto, composto di numerose velature che creano una luminosità inafferrabile e misteriosa, si propone come luogo di profondità infinita che ci immerge in attimi di sospensione dove storia, visione e apparizione superano la soglia del reale e si aprono a dimensioni inattese. Nelle sue opere Elena Modorati rende concreta la superficie del dipinto trasformandola in una tavola di cera: in lei coesistono un gusto per l’essenzialità e per riflessioni sul significato della parola scritta. Occultato, nascosto, reso indecifrabile nell’opalescenza della cera, lo scritto resta come in attesa, custodito e velato in un’intima cortina di protezione. In questa attesa ci mettiamo all’ascolto di una parola sul significato più profondo della vita, sul mondo e sul nostro desiderio di infinito. Le “icone” di Fausta Squatriti, come Zachor - In memoria. Ricordare per essere liberi e Ignota città tedesca di prima della guerra, creano molteplici ponti tra i drammi del passato e le guerre e le violenze di oggi. I diversi elementi di cui sono composte si aprono in questo modo a inattesi significati, a continue rivelazioni che diventano racconti, scoperte, intuizioni poetiche. L’autrice indica un percorso che ci introduce a una consapevolezza di quanto l’uomo contemporaneo sta vivendo, denunciando tematiche profondamente attuali, come il dolore, la violenza, la sopraffazione dell’uomo sul proprio fratello. La mostra Sotto un Altro Cielo intende dunque indagare ricerche visive contemporanee, al femminile, nel desiderio di ripercorrere e riconoscere nuove strade, nuovi cammini rivolti a un’interiorità che diventino testimonianza di un desiderio di cambiamento del nostro mondo. Sotto un Altro Cielo diviene così simbolo di uno scavare dentro di noi, perché si riveli una nuova luce dell’umano.

Per informazioni:
Maria Chiara Cardini
tel. 02 86352233
chiara.cardini@sanfedele.net
www.centrosanfedele.net




24/03/2016
'Idea per una via crucis' opera del maestro Carlo Iacomucci

La redazione di ASC artesacracontemporanea attraverso l'opera del maestro Carlo Iacomucci augura a tutti i lettori di ASC una Buona e serena Pasqua.

Segue testo critico all'opera di Paolo Biagetti giornalista e critico d'arte.
"........Nella tua opera, in nuce, tutto ciò è già scritto con i segni e i colori dell’immaginazione. E’ come il preludio di quel celeste incrocio di Amore e di Pace. Ne è l’annuncio la grande Croce gialla (quasi un gigantesco traliccio ... dell’Alta Tensione), maculata alla base del sangue del riscatto, che sembra elevarsi da terra verso l’osservatore, lasciando dietro di sé delle segnature vibranti, quasi cablogrammi di senso. Quel sottile filamento che parte dall’alto, da quella forma puntuta colma di crittogrammi, attraversa la croce per perdersi poi nelle profondità infinite dello spazio opposto. Hai descritto, forse senza volerlo, uno spazio dell’arte dove si attua una molteplicità di rapporti in cui è implicito il tutto e dove ogni cosa disvela la propria intima essenza. Ricorda tanto una certa “quadratura” filosofica che unisce il cielo e la terra, ecco: la condizione di salvezza heideggeriana che prevedeva, se non sbaglio, il “salvataggio della terra, l’accoglienza del divino”, il portare l’uomo in una dimensione diversa, quella della parola poetica che dice gli echi dei fenomeni celesti. Le sette candide gocce che attraversano lo spazio del tuo “racconto” pasquale sono la firma/traccia del tuo appassionato esser-ci come medium di un evento creativo che ti trascende ........."




> APPROFONDIMENTO



Filippo Rossi alla rassegna d'arte contemporanea Arte, CiviltĂ  e Sacro per abitare la Terra

Prorogata fino a giovedì 12 ottobre 2017
Sala del Compasso della Cupola di San Gaudenzio
Via Gaudenzio Ferrari 13 - Novara

Fino a giovedì 12 ottobre 2017 nella Sala del Compasso della Cupola di San Gaudenzio a Novara è possibile visitare la Mostra di arte contemporanea "Arte Civiltà e Sacro per abitare la Terra" dove l’artista Filippo Rossi espone la sua opera “Via Maestra”.

[ segue... ]



> CALENDARIO EVENTI


20/09/2017
Mese della Musica: cinque concerti per celebrare il grande suono del Duomo

5 al 26 ottobre 2017
Duomo di Milano
Grande Museo Del Duomo / Chiesa di San Gottardo in Corte 
Milano, Italia

Centro della città, monumento alla laboriosa grandezza meneghina degli umili, congiunzione di armonie architettoniche e di spericolate verticalità, grande sentiero lastricato di marmo teso verso l’infinito, oltre ogni tempo ed ogni barriera. È il Duomo di Milano. Tra queste mura, da secoli, le preghiere, le gioie, le sofferenze, i desideri di Milano e del suo popolo si sedimentano giorno dopo giorno. Emozioni che da oltre mezzo millennio trovano espressione nel maestoso suono dell’Organo della Cattedrale, il più grande d’Italia, composto da oltre 15.000 canne, e nella purezza della voce dei pueri cantores della Cappella Musicale del Duomo, la più antica istituzione culturale della città, sorta nel 1402 per trasformare tutto questo in contemplazione sonora. Nel 630° anniversario del suo primo regolamento, dato il 16 ottobre del 1387, la Veneranda Fabbrica del Duomo dedica il “Mese della Musica”, tradizionale appuntamento del mese di Ottobre in Cattedrale, alle sonorità che hanno fatto grande il Monumento. Dalle voci della Cappella Musicale alle maestosità del Grande Organo, fino alle antiche suggestioni sonore di Guillaume Dufay (per un evento promosso in collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”), la Cattedrale si conferma ancora una volta domus per tutti coloro che desiderano abitarne la bellezza: cinque concerti, dal 5 al 26 ottobre 2017, nella cornice del Monumento e, per un esclusivo appuntamento a posti limitati, all’interno della splendida Chiesa di San Gottardo in Corte. Non solo. A partire dall’11 novembre 2017, ogni secondo sabato del mese, dalle ore 16.30 alle ore 17.15, l’organista titolare del Duomo Emanuele Carlo Vianelli, il vice-organista Alessandro La Ciacera e numerosi organisti ospiti, si misureranno con le tastiere dell’organo nell’ambito di “Vespri d’Organo”. Ancora musica, ancora infinita bellezza, oltre il “Mese della Musica”.

Per informazioni:
www.duomomilano.it




13/07/2017
Agonismo e furore Lo sport esorcismo della guerra

16 luglio-17 settembre 2017
Antica Chiesa di San Barnaba
Bondo – Sella Giudicarie (TN)

Inaugurazione: sabato 15 luglio 2017, ore 17.00

Arte e cultura ancora protagonisti nell’Antica Chiesa di San Barnaba in Bondo nel neonato Comune di Sella Giudicarie (TN) grazie alla collaborazione, che prosegue con successo dal 2011, tra l’amministrazione locale e lo Studio d’Arte Zanetti.
“Agonismo e furore. Lo sport esorcismo della guerra” è il decimo progetto, frutto della sinergia tra l’amministrazione comunale e lo Studio d’Arte Zanetti, che animerà l’estate delle Giudicarie dal 16 luglio al 17 settembre 2017 con noti artisti, poeti, scrittori, giornalisti, storici e sportivi. Cuore dell’evento culturale, che inaugura sabato 15 luglio alle 17, sarà la mostra personale di Walter Lazzaro, artista dei silenzi e delle solitudini, già celebrato quando era ancora in vita da Giorgio De Chirico, notoriamente ipercritico.
In contemporanea sarà allestita la collettiva che riunisce artisti del calibro di Attilio Forgioli, Pierre Albert Leroux, Marco Nones, Giuseppe Rivadossi, Aligi Sassu, Antonio Stagnoli, Giovanni Testori. Il lavoro degli artisti in mostra celebra lo sport, la guerra e l’eroismo in una trentina di opere. L’evento, nel suo insieme, nasce da un’idea e dal progetto di Mario e Marco Zanetti che sottolineano come: “l’arte, la poesia e lo sport declinato nelle diverse discipline possono rappresentare una vera e propria opportunità verso un clima di condivisione, collaborazione e riflessione per valorizzare e consolidare le nostre radici. Gli artisti, i poeti, gli scrittori, i giornalisti, gli storici e gli sportivi coinvolti, con la saggezza di una grande firma quale è quella del poeta e scrittore Roberto Mussapi, rappresentano una condizione ideale di contatto tra arte, cultura, attività economica e talenti”.

Per informazioni:
www.zanettiarte.com



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14/03/2017
SERENISSIME TRAME Tappeti dalla collezione Zaleski e dipinti del Rinascimento

23 marzo – 23 luglio 2017
GALLERIA GIORGIO FRANCHETTI ALLA CA’ D’ORO
Venezia, Italia

La Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia apre giovedì 23 marzo la mostra SERENISSIME TRAME, a cura di Claudia Cremonini, Moshe Tabibnia, Giovanni Valagussa, che costituisce la prima presentazione in sede museale della collezione Zaleski, con una selezione di venticinque antichissimi tappeti - capolavori assoluti - provenienti dal vicino Oriente individuati all’interno di una raccolta preziosa, vastissima e probabilmente la più completa al mondo. L’esposizione nella straordinaria sede veneziana - prodotta dal Polo Museale del Veneto e dalla Fondazione Tassara di Brescia, cui la raccolta è stata recentemente donata - rappresenta un omaggio alla passione collezionistica di Giorgio Franchetti, fondatore del museo statale di Ca’ d’Oro, che aveva concentrato i suoi interessi giovanili proprio sui tappeti e nutriva uno spiccato interesse per le arti decorative. All’interno della collezione Zaleski è stato scelto un nucleo di rarissimi tappeti realizzati nel Quattrocento e nel Cinquecento. Essi rappresentano alcune tra le più apprezzate tipologie, giunte a Venezia lungo le rotte dei commerci dall’Oriente: tessuti straordinari, coloratissimi, composti da elaborati intrecci dalla forte carica simbolica.
Il confronto con alcuni dipinti italiani databili tra metà Quattrocento e metà del Cinquecento prescelti all’interno di un’area d’influenza culturale strettamente legata ai domini della Serenissima, permette il riscontro immediato con l’ampia diffusione in area settentrionale, e in particolare in ambito lombardo-veneto ed estense, di questi oggetti di lusso. L’occasione espositiva si lega al progetto di valorizzazione del piccolo ma prezioso nucleo di tappeti orientali di collezione Franchetti, attualmente custodito nei depositi, e vedrà l’inserimento permanente di tre dei più preziosi manufatti tessili della raccolta nel percorso di visita del museo. Il catalogo della mostra è pubblicato da Marsilio Editori.

Per informazioni:
T. +39 041 5200 345
www.cadoro.org




25/10/2016
Tesori gotici dalla Slovacchia. L’arte del Tardo Medioevo in Slovacchia

Fno al 13 novembre 2016
Palazzo del Quirinale
Palazzina Gregoriana
Roma, Italia

Fino al 13 novembre è aperta al Quirinale, nella Palazzina Gregoriana, la mostra “Tesori Gotici dalla Slovacchia” realizzata in occasione della Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea affidata alla Slovacchia nel secondo semestre del 2016. I trentasei capolavori del XV e del XVI secolo proposti in mostra e provenienti dai più importanti musei e chiese della Slovacchia riflettono le grandi correnti culturali e spirituali che attraversavano l’intera Europa alla vigilia dell’esplosione del Rinascimento. Le opere esibite si possono suddividere in due gruppi. Il primo è costituito dai capolavori realizzati da Pavol di Levoča, un maestro fortemente inserito nel tessuto artistico e culturale europeo, e databili alla prima metà del Cinquecento. Si tratta di realizzazioni ispirate agli episodi della vita di Cristo. Il secondo gruppo è formato da oggetti essenzialmente liturgici, concepiti e realizzati nelle botteghe degli orafi slovacchi. La produzione di questi antichi maestri del Cinquecento e del Seicento era largamente sconosciuta. Con la mostra “Tesori Gotici dalla Slovacchia” la Presidenza della Repubblica Italiana e la Presidenza della Repubblica Slovacca intendono proporre all’ammirazione del pubblico italiano ed europeo una serie di tesori collocati normalmente presso i rispettivi luoghi di origine, alcuni posti sotto la tutela di amministratori ecclesiastici, e oggi radunati per la prima volta.

Per informazioni:
http://civita.it.




14/10/2016
LA VIA DELLA MISERICORDIA NEL LAZIO Immagini e riflessioni nell’anno del Giubileo e dei Cammini

Martedì 18 ottobre 2016 ore 10.30
Associazione Civita – Sala Gianfranco Imperatori
Piazza Venezia, 11 Roma

Evento promosso da:
Earth Day Italia, Associazione Europea delle Vie Francigene,
Festival Europeo della Via Francigena – Anno dei Cammini
Con il patrocinio di:
Regione Lazio
In collaborazione con:
Associazione Civita

“Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”. È cosi che Papa Francesco si espresse nell’Omelia della Liturgia Penitenziale del 13 marzo 2015. Da quel momento numerose iniziative di spiritualità, cerimonie sacre, flussi di pellegrini, atti di condivisione hanno animato Roma, il Lazio e le Vie della Cristianità. Tale fenomeno la Regione Lazio ha voluto patrocinare caldamente, nella ferma certezza del valore spirituale, di coesione sociale e qualità ospitale e turistica che ne può derivare. Ecco il perché di una mostra itinerante, a cura di Sandro Polci, che vuol promuovere il Giubileo della Misericordia, il sistema dei Cammini del Lazio, il grande impegno di associazioni, camminatori, comuni e istituzioni e rafforzare la rete di relazioni, solidarietà e condivisione che i cammini creano. Un segno di memoria e promozione che testimonia il grande valore giubilare e lo sostanzia con un invito alla scoperta e alla fruizione di alcuni suoi cammini, per antonomasia esemplari dei tanti, religiosi e non, esistenti. Roma, il Lazio, i tracciati nella narrazione della città eterna che incontrano, inoltre, una vivida espressione d’arte: l’opera di qualificati artisti contemporanei che si sono espressi con grande sensibilità sulla natura umana, la preghiera, i cammini e l’affascinante visione delle basiliche giubilari. Una condivisione di modi, storie e valori che intendono promuovere sempre più il cammino, la condivisione e il rispetto della Natura nella “Regione Eterna”: un modo per lasciarsi prendere da chi incontri e da ciò che vedi perché i cammini a questo servono: “allontanarti da te”, condividere e meglio conoscerti. In questo evento, che vuole segnare un approccio condiviso al sistema dei cammini, sarà inoltre possibile trovare le risposte essenziali per intraprendere le Vie: quali beni ammirare ed imparare ad amare, dove dormire e mangiare nel Lazio. Potranno essere i 200 chilometri della Via Francigena nel nord, tra Proceno e la tomba dell’Apostolo Pietro, lungo la direttrice dell’antica Via Cassia; ma anche i luoghi del Santo Francesco attraverso eremi, borghi e foreste, dalla Valle reatina a La Verna fino a Roma; o anche il Cammino di Benedetto, da Norcia fino a Montecassino, dove i Benedettini crebbero forti; potrà infine essere la Via Francigena nel Sud, secondo la direttrice Appia o Prenestina.

PROGRAMMA
Saluti e introduzione

Massimo Tedeschi, Presidente Associazione Europea delle Vie Francigene
Quirino Briganti, Regione Lazio, Coordinatore regionale degli Eventi storico-turistico, culturali del Giubileo
Coordina
Sandro Polci, Dir. Festival Europeo della Via Francigena – Anno dei Cammini e curatore mostra
Intervengono

Carlo Felice Casula, Storico e Ordinario di Storia Contemporanea Università Roma 3 e Direttore scientifico Archivio Fondazione Internazionale “Don Luigi Di Liegro”
Gioacchino Giammaria, Presidente dell’Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Pietro Messa, Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum
Conclude
Rita Visini, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio

INFO: www.visitlazio.com 




12/09/2016
DOMINGO MILELLA Solitario

30 Settembre – 10 Dicembre 2016
Ass. Cult. Doppelgaenger
Palazzo Verrone
Via Verrone 8
Bari, Italia

Il 30 settembre, alle ore 18, la galleria Doppelgaenger presenta Solitario, prima mostra personale in Italia dell’artista Domingo Milella. “[…] il soggetto del mio lavoro è il tempo, la memoria e la smemoratezza, l’ignoranza, la bellezza e la violenza. L’ironia e la brutalità del Tempo”. Solitario racconta l’investigazione di Domingo Milella - viaggiatore attraverso il tempo e lo spazio - sul dialogo tra uomo e natura. Le fotografie di Milella, insistenti testimonianze sullo stratificarsi degli interventi che la cultura impone alla superficie del mondo, rappresentano squarci stranianti sull’essenza dell’agire umano che, nelle sue manifestazioni di estrema artificialità, appare tuttavia come incessante fenomeno di natura. In mostra l’artista espone un prisma sviluppato su grande superficie in 190 lavori, mappa visiva degli ultimi 10 anni del suo lavoro.

Biografia
Domingo Milella è nato nel 1981 a Bari, dove ha vissuto fino all’età di 18 anni. Dopo essersi trasferito a New York, ha studiato fotografia alla School of Visual Arts sotto la guida di Stephen Shore. Thomas Struth è stato per lui un mentore che ha profondamente influenzato il suo lavoro. Attualmente vive fra Bari e Londra. Per lavoro ha raggiunto siti come Città del Messico, Ankara, l’Anatolia, la Sicilia, la Tunisia, la Mesopotamia e la Turchia. I suoi lavori sono stati esposti alla galleria Brancolini Grimaldi (Londra), Tracy Williams (New York), al Foam Museum di Amsterdam, alla 54° Biennale di Venezia e ai Rencontres della fotografia di Arles. Nel 2016 i suoi lavori sono visibili al pubblico presso la Margulies Collection a Miami, e Borusan Contemporary, Istanbul.

Per informazioni:
www.doppelgaenger.it




10/04/2016
Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi

10 aprile – 24 luglio 2016
Complesso Monumentale del Broletto
Via Fratelli Rosselli, 20
Novara, Italia

Dal10 aprile è aperta al pubblico la mostra Da Lotto a Caravaggio. La collezione e le ricerche di Roberto Longhi ospitata nel complesso monumentale del Broletto di Novara. Curata da Mina Gregori e da Maria Cristina Bandera, Presidente e Direttore Scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, l’iniziativa è promossa dal Comune di Novara, da Regione Piemonte, da Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi con il sostegno di Compagnia di San Paolo, con il Patrocinio della Provincia di Novara, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed è organizzata dalla società Civita Mostre. Idealmente guidata da Roberto Longhi, una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo, dal suo sguardo di conoscitore e dalla sua passione di collezionista, la mostra attraversa due secoli di pittura e si sofferma sui periodi e sulle scuole dell’arte italiana più studiate e spesso riscoperte proprio dal grande critico.  Il percorso espositivo, organizzato in maniera cronologica e tematica, inizia con le opere del Cinquecento che sono riconducibili all’”Officina ferrarese” e prosegue con quelle di Lorenzo Lotto a cui sono accostati alcuni protagonisti del manierismo e della scuola veneta, per arrivare all’area prediletta – sia per gli studi di Longhi che per le opere della sua collezione presentate – quella del Caravaggio, dei suoi predecessori e dei suoi seguaci, per terminare infine con un gruppo di ritratti e mezze figure del Seicento tra le quali si nota una bellissima serie di Jusepe de Ribera. La scelta dei dipinti caravaggeschi mette in particolare evidenza l’importanza dei suoi precursori lombardi e veneti, tra i quali spicca la figura di Lorenzo Lotto.  Per ricostruire il percorso critico di Roberto Longhi nella riscoperta della “pittura della realtà” sono state selezionate opere particolarmente significative che riflettono l’originalità del pensiero dello studioso. Oltre a Lotto, Caravaggio e Ribera saranno in mostra, tra le altre, opere di Dosso Dossi, Amico Aspertini, El Greco, Lambert Sustris, Romanino, Saraceni, Borgianni, Fetti, Battistello Caracciolo, Valentin de Boulogne, Stom, Van Honthorst, Lanfranco, Mattia Preti, il Morazzone e il Cerano, con la Deposizione di Cristo del Museo Civico di Novara.  Oltre ad alcuni prestigiosi prestiti esterni, il nucleo portante è rappresentato da quasi 50 dipinti appartenuti al grande storico dell’arte. Dipinti che, con la loro storia attribuzionistica e con i tempi del loro ingresso nella raccolta, rappresentano una vicenda capitale di riferimento per la critica attuale. La rassegna conta, inoltre, su una audioguida messa a disposizione di tutti i visitatori e un suggestivo allestimento, progettato da Corrado Anselmi, che valorizzerà la ricchezza delle opere esposte nel contesto dell’antico Broletto di Novara.

Info e prenotazioni:
199.15.11.21 (dall’estero 02 89096942)
www.mostralottocaravaggio.it



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09/04/2016
NEL CUORE DELL’ARTE Quattro incontri a cura di Luca Frigerio

Auditorium San Fedele
Via Hoepli 3a
Milano, Italia 

Giovedì 18 febbraio 2016, ore 18.00
VOLTI E COLORI DELLA MISERICORDIA

Viaggio fra arte e fede, sui temi del Giubileo della Misericordia, "rileggendo" le parabole del Buon Samaritano e del Figliol prodigo attraverso i capolavori di Van Gogh e di Rembrandt. Ma anche attraverso le Opere di Misericordia nella straordinaria interpretazione del Caravaggio, fino alla particolare iconografia della Madonna della Misericordia, immagine diffusa e venerata in tutta la cristianità.

Giovedì 17 marzo 2016, ore 18.00
LE IMMAGINI DELLA RISURREZIONE

È l’evento fondamentale della fede cristiana, ma neppure i Vangeli ne danno una descrizione precisa… Un itinerario alla scoperta di come gli artisti nei secoli hanno cercato di rappresentare il Risorto, dai simboli paleocristiani ai capolavori di Giotto, Piero della Francesca e Grünewald.

Giovedì 21 aprile 2016, ore 18
DRAGHI, SANTI E CAVALIERI

Un viaggio affascinante nelle profondità del nostro immaginario, fra mostri e creature fantastiche che popolano fiabe e leggende, ma anche la mitologia classica e le Sacre Scritture. Dai draghi dell’Apocalisse e di san Giorgio ai centauri degli antichi greci, che ricompaiono sui capitelli delle chiese medievali…

Giovedì 19 maggio 2016, ore 18
ARTE SUL NASO: OCCHIALI (E) DIPINTI

Le lenti per correggere i disturbi della vista sono una grande invenzione del Medioevo. E spesso gli artisti del passato hanno ritratto santi, studiosi e mercanti con tanto di occhiali: non solo per “realismo”, ma spesso con precisi significati simbolici. Ma quando è il diavolo a portare gli occhiali?

Ingresso libero 

Luca Frigerio, giornalista e scrittore, è redattore dei media della diocesi di Milano, per i quali cura la sezione culturale. Tra i suoi ultimi libri: Caravaggio. La luce e le tenebre, Cene Ultime. Dai mosaici di Ravenna al Cenacolo di Leonardo e Bestiario Medievale. Animali simbolici nell’arte cristiana, tutti pubblicati da Àncora Editrice.

Per informazioni:
www.centrosanfedele.net




09/04/2016
L'avventura della Fede. La predicazione dei primi gesuiti in Giappone

Dal 10 aprile 2016
Museo Diocesano
Via Gasparo da Salò, 13
Brescia, Italia

La mostra, a cura di padre Marc Lindejer, Postulatore dei Gesuiti, raccoglie più di 180 oggetti fra dipinti, incisioni, documenti, sculture e xilografie giapponesi. Ripercorre la storia delle prime missioni dei gesuiti in Giappone a partire dalla fondazione dell’Ordine con sant’Ignazio di Loyola, e i principali santi gesuiti (san Luigi Gonzaga, san Stanislao), le missioni in Giappone con san Francesco Saverio, la restaurazione dell’Ordine, le persecuzioni, e il culto dei martiri giapponesi oggi. Tra i personaggi bresciani spiccano il beato martire Giovanbattista Zola e padre Organtino Gecchi Soldi il gesuita che battezzò i figli di Oda Nobunaga, il generale che unificò il Giappone. Fra le principali opere esposte: il cappello originale di san Francesco Saverio, le lettere autografe dei santi Ignazio, Francesco Borgia e Luigi Gonzaga, otto xilografie giapponesi che vanno dal XVIII al XIX secolo e dipinti che non avevano mai lasciato prima d’ora lo Stato Pontificio. La mostra intende proporre in breve un excursus sulla storia dei gesuiti da sant’Ignazio a Takayama. In occasione della prossima beatificazione del martire giapponese Takayama Ukon le diocesi giapponesi si preparano a festeggiare la canonizzazione del loro secondo santo. Per questo motivo Il Console Generale del Giappone incontrerà domenica a Brescia Il postulatore Generale dei Gesuiti, alla presenza di mons. Giacomo Canobbio, delegato diocesano per la cultura, padre Diego Brunello superiore dei gesuiti di Bergamo e Gallarate, l’Assessore Silvia Borra, il Presidente della Fondazione Mazzocchi Alberto Facchetti.

Per informazioni:
segreteria.museo@diocesi.brescia.it




01/04/2016
Presentazione del restauro della “Maestŕ”

LUNEDI’ 4 APRILE ORE 12.15
Raccolta Lercaro
Via Riva di Reno 57
Bologna, Italia

La Fondazione Lercaro è lieta di presentare negli spazi museali della Raccolta Lercaro, il restauro - ultimato nei propri ambienti - della “Maestà” di Cimabue (1240 ca – 1302), custodita presso la basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna, di proprietà del Ministero dell’Interno-Fondo Edifici di Culto. Si tratta di un’opera di particolare rilevanza, non solo a motivo della sua attribuzione a uno straordinario artista del XIII secolo, padre dell’arte italiana, ma anche in relazione al contesto storico, culturale, artistico e spirituale della città di Bologna, per cui venne realizzata. Rappresenta infatti Maria secondo un’iconografia tipica della metà del Duecento, derivante dalla pittura orientale: la Madre di Dio, vestita con una tunica color porpora celata da un grande manto blu (maphorion) che avvolge tutta la sua figura, è seduta su di un grande trono di legno intagliato e regge tra le braccia il figlio Gesù, in piedi sulla gamba sinistra della madre e rivolto verso di Lei, quasi a ricercarne l’abbraccio.
Il restauro – reso possibile grazie al contributo della Fondazione Carisbo e di Genus Bononiae Srl ed eseguito dal laboratorio di Camillo Tarozzi sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, rappresentata dal dott. Franco Faranda – si è qualificato non solo come intervento conservativo, già avviato nell’imminenza della mostra Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice, organizzata da Genus Bononiae nella cornice di Palazzo Fava; bensì come un più impegnativo momento di scelte critiche e operative, volto a restituire una migliore e più filologica lettura dell’opera. Ora, a intervento concluso, l’opera resterà esposta per tutto il mese di aprile nelle sale espositive della Raccolta Lercaro, in attesa della solenne ricollocazione nella cappella della basilica di Santa Maria dei Servi, prevista per la fine dello stesso mese. In ragione dell’eccezionalità dell’evento, la Fondazione Lercaro in accordo con la Soprintendenza, offre al pubblico la possibilità di “entrare” nel vivo del restauro ripercorrendone le diverse fasi attraverso un itinerario documentato. L’esposizione dell’opera consentirà altresì al gruppo di lavoro di effettuare ancora qualche piccola correzione estetica finale durante le giornate di chiusura al pubblico. Nell’ambito dell’esposizione sono previsti incontri col pubblico: Il dott. Franco Faranda e il restauratore Camillo Tarozzi restano a disposizione per visite guidate davanti all’opera. Le singole persone e i gruppi che desiderano partecipare possono rivolgersi alla segreteria della Raccolta Lercaro. Venerdì 22 aprile ore 20.45: Andrea Dall’Asta S.I., direttore della Raccolta Lercaro, terrà un incontro teso a porre in luce gli aspetti artistico-teologici di questa splendida “Maestà” (ingresso libero). Si ringraziano il Ministero dell’Interno-Fondo Edifici di Culto (FEC) e l’Ordine dei Servi di Maria di Bologna. Il restauro è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Carisbo e di Genus Bononiae Srl.

INFO:
Raccolta Lercaro
Via Riva di Reno 57 - Bologna
segreteria@raccoltalercaro.it




25/02/2016
Imago Virginis: passeggiata istruttiva di Archikromie dal Museo Diocesano di Palermo alla chiesa dell'Immacolata Concezione al Capo

Domenica 28 febbraio 2016 il Palazzo Arcivescovile-Museo Diocesano di Palermo accoglierà i visitatori nell’ambito dell'iniziativa Imago Virginis: passeggiata istruttiva di Archikromie. Il percorso, organizzato dall'Associazione culturale Archikromie si snoderà attraverso una narrazione incentrata sulla figura della Vergine e sull'iconografia Mariana. Gli accompagnatori dell'Associazione accoglieranno i partecipanti alle ore 9.45 di fronte alla Loggia dell'Incoronazione in via Matteo Bonello, dietro la Cattedrale, e inizieranno un percorso che vedrà come prima tappa le collezioni del Museo Diocesano di Palermo. Si inizierà con la lettura del XXXIII Canto del Paradiso di Dante Alighieri che verrà volutamente divisa nelle due parti principali in cui si articola: La preghiera alla Vergine e La descrizione della visione stessa dell’essenza di Dio, scandite da un unico breve commento che enfatizzerà i passaggi chiave della prima parte del Canto e preparerà, anticipandola, l’esperienza della visione dell’essenza di Dio. La preghiera alla Vergine introdurrà i partecipanti di fronte al Mistero dell’incarnazione, suggerendo, pur nella distanza, un parallelo con il fondamento teologico dell’icona. La descrizione della visione stessa dell’essenza di Dio, della seconda parte del Canto, coinvolgerà i partecipanti nel percorso tentato da Dante di tradurre in parole umane e dare corpo alla profondità dell’esperienza della visione e della comunione con il principio divino, oltre le capacità dell’intelletto. L’obiettivo è suggerire un’allusione alla sacralità della rappresentazione presente nell’icona, rivelatrice, con immediatezza ottica, del senso dell’avvenimento che si commemora e guida nella strada della salvezza. Seguirà il racconto iconografico Mariano delle opere esposte nella Sala dei fondi oro del Museo Diocesano di Palermo, proseguendo il racconto limitatamente alle opere mariane nelle altre Sale museali. Terminata la visita al museo si proseguirà verso la chiesa monumentale della Concezione, sostando in via Matteo Bonello per la degustazione dei biscotti del Capo. Presso la chiesa della Concezione si narrerà infine dell'opera del Novelli, in rapporto alla progettazione simbolica della decorazione e della luce. L'iniziativa è aperta ai Soci Archikromie, agli Aderenti e agli Amici di Archikromie. Contributo di partecipazione per polizza assicurativa partecipanti € 2,00/persona per i tesserati Archikromie, € 4,00/ persona per i NON tesserati + contributo di accesso al Museo Diocesano di Palermo e alla chiesa della Concezione al Capo.

Prenotazione obbligatoria entro il 26 febbraio.
Info e prenotazioni
Associazione Culturale Archikromie
+39 3274532153
archikromie@gmail.com

Le adesioni per la passeggiata possono essere effettuate anche presso la chiesa della Concezione al Capo ogni giorno dalle 10.00 alle 12.00.
Orari del Mudipa:
Domenica 28 febbraio, 9:30-13:30 (ultimo ingresso ore 13:00)
Ingresso ridotto 2 euro a persona per gruppi di almeno 10 persone.
 
Info Museo Diocesano di Palermo:
via Matteo Bonello, 2 (Palazzo Arcivescovile di Palermo), accanto alla Cattedrale
0916077303, 0916077215 - museo@diocesipa.it
Facebok: Museo Diocesano di Palermo (mudipa)
Instagram: museodiocesanopalermo #mudipa
Twitter: Museo Diocesano Pa @MuDiPalermo





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INNO AL BEATO GIOVANNI PAOLO II di mons. Marco Frisina



L'armonia della Vita di Terzani



IO TI AMO by Antonio Spanedda



Divine Comedy Divina commedia inferno 1° canto



Uomini di Dio di Xavier Beauvois



Affezione di Mons. Pierangelo Sequeri



Madre Teresa. Una bambina di nome Gonxhe



Eremo outing di Paola Lotti



O Tannenbaum (Oh, Christmas Tree) (Vince Guaraldi)



I am Jesus



Passione secondo Luca: ANTEPRIMA



The White Light Festival



ČIURLIONIS: Un viaggio esoterico 1875 – 1911



Waldemar Januszczak on Raphael



Homage to Muslim Art depicting Muhammad



Dentro l'Ultima Cena: Il tredicesimo testimone



Biennale delle chiese laiche 2010 Design



Vision by Margarethe von Trotta www.zeitgeistfilms.com



KEMO'-VAD, DANZARE NEL VENTO



Le reliquie del Buddha all'Accademia di Brera



Insieme a Don Tonino Bello...



Flare II - A Conversation with Antony Gormley



Jeremy Rifkin, 'La civiltŕ dell'empatia'



Sacred Music Colloquium (CMAA)



Da pellegrini sui Sacri Monti


Segnala i video da pubblicare a: asc@artesacracontemporanea.it




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Antonio Spanedda

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Stefano Pizzi

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Roberto Priod

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William Xerra

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Associazione WeDoCARE

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Nizzoli Architettura

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Gabriele Mandel

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'Tarshito' Nicola Strippoli

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POLO DI RICERCA ARTE SACRA CONTEMPORANEA

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Ministero per i Beni e le Attivitŕ Culturali

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Udine cittŕ del Tiepolo

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LA PASSIONE DI SORDEVOLO

http://federicocozzucoli.net/

Federico Cozzucoli

http://www.paoloscirpa.it

Paolo Scirpa

http://www.cittadellarte.it

Michelangelo Pistoletto

http://www.associazioneculturalecreativa.it

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