L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello

Curatore: Daniele Benati, Mauro Natale, Antonio Paolucci

Formato: 23x28

Pagine: 384N. illustrazioni: 180 a colori

Rilegatura: brossura con alette

Anno pubblicazione: 2011

Le opere di Melozzo, affiancate a quelle di altri straordinari interpreti del Rinascimento – da Mantegna a Piero della Francesca, da Beato Angelico a Ghirlandaio, da Perugino a Botticelli – sono introdotte da saggi storico-artistici che ricostruiscono la parabola artistica di Melozzo e la sua fortuna nei secoli, approfondendo alcuni temi, come la decorazione della Sacrestia di San Marco a Loreto – una delle più celebri opere di Melozzo – o il rapporto dell’artista con la miniatura; il volume è completato da un regesto delle opere.

LE ARTI A SIENA NEL PRIMO RINASCIMENTO. Il volume documenta quello straordinario periodo per le arti a Siena che copre i primi sei decenni del Quattrocento e raccoglie in maniera unica pezzi emigrati da lungo tempo all'estero, ricostruendo complessi che nel corso dei secoli sono stati smembrati e le cui parti sono oggi disperse tra vari musei. Il catalogo presenta oltre 240 opere tra dipinti, sculture, miniature ed oreficerie, libri e tessuti. Si apre con una sezione dedicata al revival trecentesco nella pittura senese del Quattrocento, per proseguire con tre sezioni cronologiche (1403-1425 da Jacopo della Quercia a Gentile da Fabriano a Siena; 1425-1444 dalla Pala dell'Arte della Lanadi Sassetta al polittico dei Gesuati di Sano di Pietro; 1444-1461 Dal polittico dei Gesuati all'addio di Donatello) chiudendo con sezioni dedicate alle forme della devozione, arte secolare e pubblica, all'oreficeria e ai codici miniati. Editore: MOTTA FEDERICO pp.639

Gli anni della formazione tra Venezia e Milano

Curatore: Vittorio Sgarbi

Formato: 23 x 28 Pagine: 192N. illustrazioni: 111 a colori

Rilegatura: brossura con alette

Anno pubblicazione: 2011 ISBN/EAN:9788836619870



Il volume intende documentare il mondo artistico che deve aver ispirato e formato Caravaggio nei suoi esordi milanesi. È infatti noto che Caravaggio, nato a Milano nel 1571, è vissuto in questa città fino al 1588, svolgendo il suo primo alunnato presso la bottega di Simone Peterzano. Gli anni precedenti alla sua partenza per Roma – attestata nel 1592 – si sono svolti prevalentemente nella regione. Proprio tra Lombardia e Veneto, in quel periodo, si viene delineando un clima artistico che ha interpreti di altissimo livello, da Tiziano a Moretto e Savoldo, fino ai fratelli Campi, a Figino o a Peterzano, per ricordare solo alcuni dei protagonisti. Il volume, con saggi di noti studiosi della materia, ripercorre attraverso un’accurata selezione di capolavori il felice clima artistico da cui prese le mosse il più grande artista del Seicento italiano.



autori dei saggi: Giacomo Berra, Paola Caretta, Mina Gregori, Paolo Sapori, Vittorio Sgarbi.

158 pagine con illustrazioni a colori

Pubblicato nel giugno 2011 da "il lavoro editoriale"

Il capolavoro di piero della Francesca dopo il restauro, libro a cura di Gabriele Barucca.

Autore: Sciortino Lisa

Anno pubblicazione: 2011

Pagine: 214 Formato: Da 29 a 38 cm

Soggetto: Monreale Arte sacra

Il libro presenta il patrimonio artistico dell'Arcidiocesi di Monreale più precisamente il patrimonio pittorico e decorativo e d'arredo considerato nella loro accurata attribuzione alla liberale, intelligente e devota committenza dei suoi Arcivescovi.

The Land of Light and Promise, 50 Years Painting Jerusalem and Beyond: Ludwig Blum 1891-1974

by Bimla Harree

92 pagine + copertina

Known as the “Painter of Jerusalem,” Ludwig Blum (1891-1974) immigrated to Palestine in 1923 from what is now the Czech Republic. A veteran of the First World War and an academically-trained painter, Blum set about depicting the Middle East, most notably, the Holy Land, both through vast topographical scenes and through small-scale street and marketplace scenes. He portrayed Palestine, and later Israel, with an intimacy borne of his love for his adopted homeland and its people, and he painted Jewish, Christian, and Muslim sites alike, largely devoid of religious overtones. While he did not adopt a modernist aesthetic, Blum was unlike the Orientalist painters of the 19th century, with whom he is often compared. He did not wish to present a romanticized vision of the Holy Land of biblical times; rather, his paintings reflect the perceptions of a 20th century viewer.